Sessantuno anni fa l'omicidio Cristina, il ricordo della Cgil - Live Sicilia

Sessantuno anni fa l’omicidio Cristina, il ricordo della Cgil

La Cgil Palermo e la Cgil Termini Imerese ricordano il giornalista termitano, corrispondente del giornale L'Ora, ucciso dalla mafia
PALERMO
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PALERMO – La Cgil Palermo e la Cgil Termini Imerese ricordano il giornalista termitano Cosimo Cristina, corrispondente del giornale L’Ora che “fu suicidato” da Cosa Nostra 61 anni fa, il 5 maggio 1960. La mafia in questo modo mise a tacere la voce scomoda di un cronista coraggioso che credeva fermamente nella libertà d’informazione. Cosimo Cristina Scrisse sulla mafia di Termini Imerese e delle Madonie, facendo luce su interessi e scavando su omicidi di mafia rimasti insoluti. Scomparso da casa, il suo corpo dopo due giorni venne trovato dilaniato nei pressi di una galleria, lungo i binari alle porte di Termini. Per anni negli atti processuali si parlò di suicidio”.

“Oggi, che tante libertà vengono messe in discussione, ricordare Cosimo Cristina, assassinato ad appena 24 anni, primo cronista ucciso dalla mafia in Sicilia, è importante e doveroso”, dicono Mario Ridulfo, segretario generale Cgil Palermo, Dino Paternostro, responsabile del dipartimento legalità del sindacato, e Laura Di Martino, responsabile Cgil Termini Imerese. “Cristina – aggiungono i sindacalisti – non ha avuto giustizia. Anzi per tanti anni il suo omicidio è stato mascherato da suicidio. Solo da pochi anni è stata recuperata la memoria del suo impegno umano e professionale per la ricerca della verità sui perversi intrecci tra mafia, economia e politica. La qualità dell’informazione è un termometro importante per misurare il grado delle libertà sociali di cui godono i lavoratori e i cittadini. E le lotte per il lavoro e la giustizia sociale possono progredire maggiormente se raccontate e sostenute da operatori dell’informazione liberi. Per questo la Cgil ricorda con forza l’impegno di Cosimo Cristina e difende il lavoro di indagine, racconto e denuncia dei tanti giornalisti liberi”.

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