Pratiche ferme e norme diverse: ecco il "pasticcio Dehors" - Live Sicilia

Pratiche ferme e norme diverse: ecco il “pasticcio Dehors”

Il consiglio comunale convoca Amat e uffici per l'occupazione delle zone blu
PALERMO
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PALERMO – Un pasticcio burocratico e anche questa volta il comune di Palermo prova a correre ai ripari. Dopo le proteste dei commercianti e le polemiche della politica, Palazzo delle Aquile tenta di mettere ordine nel caos delle concessioni di suolo pubblico per ristoranti, bar e locali le cui pratiche sono al momento ferme negli uffici.

Il ritorno in zona arancione ha infatti permesso a molti di alzare la saracinesca e il piazzare sedie e tavolini all’aperto consentirebbe di avere più posti e meno restrizioni: il punto è che gli esercizi che non si trovano in aree pedonali dovrebbero montare i dehors sulla strada e spesso al posto delle automobili parcheggiate sulle strisce blu. E qui è sorto il primo problema: il regolamento sui dehors, infatti, prevede un ristoro per Amat che però non è quantificato e che, a dir la verità, l’azienda non ha nemmeno chiesto. Una rinuncia che si spiega facilmente: la società che gestisce il trasporto pubblico da tempo chiede di potersi liberare del servizio di sosta tariffata, ampiamente in perdita, e rivendicare qualsiasi somma rischierebbe di inficiare la linea difensiva nei processi contro il Comune per la Tosap proprio sugli stalli.

Ieri la conferenza dei capigruppo ha riunito le parti in causa ed è saltato fuori che in realtà il contratto di servizio firmato nel 2015 fra il Comune e l’Amat, all’articolo 26, prevede espressamente che Palazzo delle Aquile possa, anche se in via temporanea, sospendere la sosta a pagamento per concedere gli stalli ai pubblici esercizi senza che la società debba prestare consenso o senza ricevere nulla in cambio. In pratica, il contratto di servizio di Amat (che la società ha firmato) prevede che le zone blu si possano sospendere subito mentre il regolamento dehors prevede un ristoro.

Un cortocircuito in piena regola e che adesso andrebbe risolto armonizzando le due disposizioni, anche con un ordine del giorno, mentre le pratiche restano ferme al Suap in attesa di una soluzione. E tra le pieghe della discussione è venuto fuori che Amat ha perso una serie di stalli anche per la realizzazione delle piste ciclabili, ma senza ricevere compensazioni.

Ad oggi chi era già in possesso di una concessione di suolo pubblico o è in zona pedonale può montare subito sedie e tavoli, mentre chi non l’ha mai chiesta deve aspettare il nulla osta del Comune. Il tutto nel bel mezzo della pandemia, della crisi economica e con la stagione estiva alle porte. “Riteniamo importante trovare una soluzione e la devono trovare gli uffici e l’Amat – dice il capogruppo di Forza Italia Giulio Tantillo – Il consiglio comunale è pronto a fare la sua parte”.

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