I "camaleonti" della mafia: colpo di scena, c'è un pentito - Live Sicilia

I “camaleonti” della mafia: colpo di scena, c’è un pentito

CLAN CAPPELLO
Uno degli imputati del processo abbreviato ha deciso di "collaborare con la giustizia"

CATANIA – Si rimescolano le carte nel processo Camaleonte, frutto di un’inchiesta che l’anno scorso ha schiacciato i vertici dei tre gruppi criminali che formano il clan Cappello di Catania. Mentre si stanno svolgendo le discussioni delle difese, le pm hanno avanzato la richiesta di sentire Salvatore Castorina, uno degli imputati per cui è stata chiesta al gup una pena a 20 anni di reclusione. Un piccolo colpo di scena proprio nelle fasi finali. Castorina ha deciso di collaborare con la giustizia. E ora le sue dichiarazioni potrebbero blindare ancor di più l’apparato accusatorio. 

Castorina è indicato dai pentiti come l’uomo di fiducia di Luigi Scuderi (genero di Mario Strano). Infatti sarebbe inserito proprio nel gruppo ‘autonomo’ del boss di Monte Po, con ruoli inerenti il traffico di sostanze stupefacenti. Agli investigatori potrebbe dunque fornire input relativamente il trasporto e la vendita di droga. E non solo. Castorina è uno che si muove all’interno dei Cappello.

Le microspie della Squadra Mobile hanno registrato diverse conversazioni con elementi apicali della cosca. Si incontra con Christian Monaco, indicato tra i vertici della frangia dei Carateddi, per risolvere uno screzio con Luigi Scuderi: “un tradimento”, lo definisce il genero di Mario Strano. Non riserva poi parole di elogio nei confronti del boss di Monte Po. Dalle carte dell’operazione Camaleonte si compone un puzzle di tensioni interne al ‘gruppo autonomo’. Per un periodo ci sarebbe stato un ‘allontanamento’. Questa volta è diventato definitivo. 

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