MILO (CATANIA) – Il silenzio abbraccia Villa Grazia, la casa del Maestro Franco Battiato, per custodire il bene più prezioso che c’è al suo interno. Non certamente le spoglie mortali dell’uomo che ha coniugato le note con lo spirito, ma il suo messaggio.
Tra mare e montagna
Lì non ci sono strombazzate di clacson, né striscioni. Non ci sono folle piagnucolanti, né fan che si stracciano le vesti. Con un giglio bianco in mano, gli amici, i conoscenti, gli appassionati, attraversano l’asfalto che taglia in due quella linea che unisce il mare con la montagna. Camminano in molti, ma nessuno può sentire il rumore di quei passi e anche le lacrime, trattenute a stento, non toccano terra per evitare di turbare l’incantesimo. A CASA DI FRANCO BATTIATO: IL NOSTRO VIDEO
Nessun rumore
Milo si è fermata in un silenzio rispettoso. Tra i pini secolari riecheggiano le citazioni di Eraclito, i testi scritti dal filosofo Manlio Sgalambro, con il quale, il Maestro, dopo la “reincarnazione”, avrà tanto di cui discutere. Insieme hanno imparato ad andare fuori strada, perdersi e ritrovarsi. Litigare e fare pace.
Il ritratto inaspettato
Ed è tra i gigli posti all’ingresso della casa di Battiato che si sussurrano i ritratti inaspettati del Maestro. “Qui lo sanno tutti – dice una conoscente – lui aveva una sensibilità particolare, portava il mangiare ai cani randagi, quelli abbandonati, quelli lasciati a morire in mezzo alla strada. Li accudiva personalmente”.
Il centro di gravità permanente
“Mi ha aiutato con le sue parole in una fase difficile della mia vita – dice uno dei fan del Maestro a LiveSicilia durante la diretta su facebook – La Cura per me era ascoltarlo, seguire la sua spiritualità con la mente e il cuore e restarne rapito per sempre”.