Motta, il sindaco leghista rinviato a giudizio per reati ambientali - Live Sicilia

Motta, il sindaco leghista rinviato a giudizio per reati ambientali

Cinque a processo. Al centro delle contestazioni gli scarichi delle acque reflue. La difesa di Anastasio Carrà: "Un errore"
LA DECISIONE DEL GUP
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CATANIA – Il sindaco leghista di Motta Sant’Anastasia, Anastasio Carrà è stato rinviato a giudizio dal gup di Catania Giuseppina Montuori, insieme ad altre quattro persone, per reati ambientali nella gestione delle acque reflue – precisamente degli scarichi – nel territorio comunale. La prima udienza è stata fissata per il prossimo 2 marzo 2022 davanti alla prima sezione collegiale del Tribunale etneo. 

“Scarichi abusivi di acque reflue”

Il gup ha dunque accolto la richiesta della procura. Sono imputati per delitto colposo contro la salute pubblica il sindaco Anastasio Carrà, il dirigente dell’Area tecnica del Comune, Antonio Di Rosa, e Giuseppe Amato, legale rappresentante della Cps, società di gestione dell’impianto di depurazione di contrada Ardizzone. La Procura di Catania contesta ai tre che tra novembre 2015 e marzo 2018 ci sarebbero stati “scarichi abusivi di acque reflue urbane contenenti percentuali di concentrazione di parametri chimici” ed “Escherichia Coli superiori ai limiti previsti” che avrebbero causato “la compromissione significativa delle acque del Fosso Lagani” e anche “del suolo”, visto anche che “per un periodo rilevante dell’anno è in secca”.

“Un by-pass non autorizzato”

La gestione del depuratore nel marzo 2018 passa alla Rizzotti costruzioni. Il 19 dicembre del 2018 viene fatto un rilevamento che porta ad allargare il periodo di contestazione dell’accusa. Il gup ha infatti rinviato a giudizio anche l’amministratore unico della società, Caterina Agata Italia Sapienza, e Gabriele Rizzotti, in qualità di rappresentante di fatto dell’impresa. I due, assieme al sindaco e al dirigente, sono accusati di reato ambientale di divieto di scarico sul suolo. Secondo la ricostruzione della procura di Catania avrebbero “effettuato abusivamente lo scarico nell’alveo del Fosso Lagani delle acque reflue brute, provenienti dalla pubblica fognatura del Comune di Motta Sant’Anastasia in commistione con i reflui depurati in uscita dall’impianto sul suolo attraverso un by-pass non autorizzato”. 

Al sindaco Carrà, vicesegretario regionale della Lega, e al dirigente dell’Area Tecnica del Comune Di Rosa avrebbero “omesso di vigilare nella gestione del depuratore”.

La difesa del sindaco Carrà

Una ricostruzione accusatoria però non condivisa dall’avvocato Giuseppe Lipera, difensore del primo cittadino mottese. “Ritengo un errore – afferma Lipera –  il rinvio a giudizio del sindaco Carrà, in quanto il sindaco è un organo politico e non può rispondere di aspetti prettamente tecnici come quelli che vengono contestati. Inoltre c’è una relazione del Ministero dell’Ambiente che afferma come i siti siano stati bonificati tanto è che il Ministero non si è costituito parte civile. Ribadisco – commenta il penalista –  che il rinvio a giudizio è stato un errore, affronteremo con estrema serenità il processo e sono sicuro che il sindaco sarà assolto con formula piena”.


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