Riformato il codice degli appalti, i sindacati si dividono - Live Sicilia

Riformato il codice degli appalti, i sindacati si dividono

Eliminato il massimo ribasso, il subappalto ampliato dal 40 al 50%

PALERMO – Dopo l’ok da parte del Consiglio di Ministri si sono concluse le trattative per il Dl semplificazioni, che contiene le norme per accelerare la realizzazione dei progetti e la governance dell’intero Pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza).

Le trattative più lunghe hanno riguardato il subappalto e il massimo ribasso. Sul subappalto è stato trovato l’accordo con la possibilità di aumentare la soglia dal 40 al 50% fino al 31 ottobre, con maggiori tutele per i lavoratori; il massimo ribasso è stato eliminato anche perché i sindacati hanno minacciato lo sciopero generale. Anche sul subappalto c’era qualche rimostranza che, comunque, sono state superate grazie a particolari garanzie concordate con i sindacati. 

Il contratto di appalto, si legge nella bozza del Dl Recovery, “non può essere ceduto”, così come l’integrale o “la prevalente” esecuzione dei lavori. Il subappaltatore deve garantire gli stessi standard qualitativi previsti nel contratto di appalto e riconoscere ai lavoratori lo stesso trattamento economico e normativo che avrebbe garantito il contraente principale, incluso il Ccn. Le stazioni appaltanti devono assicurare una più intensa tutela del lavoro e della salute e sicurezza dei lavoratori e prevenire il rischio di infiltrazioni criminali. 

Dal primo novembre 2021 verrà rimosso ogni limite quantitativo al subappalto, ma le stazioni appaltanti dovranno indicare nei documenti di gara le prestazioni o lavorazioni che devono essere eseguite obbligatoriamente a cura dell’aggiudicatario in ragione della loro specificità. Le stazioni dovranno indicare le opere per cui è necessario rafforzare il controllo dei cantieri e garantire una più intensa tutela delle condizioni di lavoro, salute e sicurezza e prevenire il rischio di infiltrazioni criminali, a meno che i subappaltatori siano iscritti nell’anagrafe antimafia.

La Filcacisl, come testimonia il segretario generale Palermo-Trapani Francesco Danese, non ha appreso positivamente il subappalto: “Il massimo ribasso era una criticità per i lavoratori. In questo modo viene compresso il costo per la loro sicurezza. Il subappalto senza limiti è un’altra criticità, perché si può subappaltare tutto quello che si vuole. In questo meccanismo rischia il lavoratore. Se il lavoro viene appaltato alla grande-media impresa, che subappalta alla piccola impresa e che, a sua volta, subappalta nuovamente fino ad arrivare alla partita IVA i lavoratori avranno problemi a recuperare i loro emolumenti. Vanno anche considerate le infiltrazioni. Le ditte che vincono il bando – ha continuato Danese – devono presentare tutta la documentazione, ma per il subappalto non c’è controllo se non da parte della ditta appaltante. Sicuramente vanno interrotti i tempi lunghi della burocrazia, ma con questo subappalto non si accelera. Prendiamo positivamente queste bozze del Dl semplificazioni, ma permangono i problemi relativi alla sicurezza e i controlli. È stato stabilito un tetto al 50% per i subappalti, ma se non si potenziano gli ispettorati, se non si da maggiore impegno all’INAIL per il 50% c’è il rischio sicurezza. Ribadiamo con forza che il tema non è snellire subappalto ma snellire e rafforzare la progettazione. Il tema oggi è progettare per far partire i cantieri”.

Di parere diverso la Filea Cgil con il segretario Palermo-Trapani Pietro Ceraulo: “Abbiamo accolto in maniera positiva questa bozza del Dl semplificazioni. La questione tiene dentro diversi aspetti. Per quanto riguarda il subappalto si apre la possibilità, per noi sindacati, di qualificare le imprese e riunire il mondo del lavoro. Il tema: stesso lavoro, stessi diritti e stesso contratto l’abbiamo sempre rivendicato. Vero è che si allarga la percentuale del subappalto, ma introducendo questo meccanismo ci sentiamo tutelati perché la percentuale del subappalto viene stabilita in seno alla gara di appalto. Per noi questa impostazione è positiva. In Sicilia, però,  si deve prima discutere di far partire gli appalti in sicurezza. Aver tolto il massimo ribasso è importante. Conoscendo la struttura dell’edilizia voleva significare che il costo sarebbe stato scaricato tutto sulle spalle dei lavoratori, in termini di garanzie economiche, contrattuali e di sicurezza, questo oggi a noi consente di parlare di svolta”. Ceraulo, però, si augura che la discussione relativa al subappalto che potrebbe superare il 50%: “Mi auguro non venga tolto perché ci si potrebbe aprire a realtà non strutturate e costituite ad hoc per un appalto, in modo tale da avere solo un guadagno. L’accordo con il Governo, secondo il nostro parere, è positivo”.

Scontento dell’ampliamento dal 40 al 50% del subappalto anche Pasquale De Vardo, segretario Palermo-Trapani Feneal Uil:A rimetterci sono sempre i lavoratori e la loro sicurezza. L’ampliamento del subappalto porterà solo a questo. Da una vita sentiamo parlare di garanzie, di fatto, però, non ce ne sono. Tante aziende applicano l’elusione contrattuale, non applicando il contratto edile che garantisce sicurezza, formazione e professionalità. Noi abbiamo sempre chiesto che il Durc (Documento unico di regolarità contributiva) sia basato sulla congruità, alcune imprese eseguono lavori come la realizzazione di un palazzo e dichiarano un solo lavoratore. Si parla di controlli per garantire i lavoratori, ma in Sicilia, per via dei tagli, questi controlli sono ridotti al lumicino”.

L’Ance Palermo ha seguito con grande attenzione i lavori del governo:Queste prime norme sono importanti – ha dichiarato il presidente dell’Ance Palermo Massimiliano Miconi – perché eliminano un sistema pericolosissimo come quello del massimo ribasso. È una corsa al ribasso che fornisce meno garanzie sia ai lavoratori che per l’esecuzione dei lavori. Su questo ambito abbiamo sempre lottato perché si snatura un mercato sano”. 

L’ampliamento della percentuale dal 40 al 50% per il subappalto è una notizia accolta con soddisfazione: “Con le dovute cautele e i dovuti controlli è una misura importante che da tempo l’Ance aspettava. La sicurezza, delle norme, così come il rispetto dei contratti dei lavoratori sono una precondizione dell’Ance e sono ben accette. Siamo sempre preoccupati che il sistema alternativo all’Ance porti al non rispetto. Chiediamo la massima vigilanza da parte di tutti gli organi preposti, affinché non si faccia di tutta un erba un fascio e che l’allargamento del subappalto non dia vita ad un tessuto di illegalità e insicurezza per i lavoratori. Le regole ed il perimetro delle regole va fissato inderogabilmente prima, chiaramente il nostro auspicio più grande è che tutti gli organi lavorino in maniera positiva”.

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