Pioppo, dopo l'abbandono riqualificato il fiume Sant'Elia - Live Sicilia

Pioppo, dopo l’abbandono riqualificato il fiume Sant’Elia

Domenica prossima, lungo il sentiero di uno degli affluenti principali del fiume palermitano, si svolgerà l'ultima tappa dell'estemporanea "Oreto D'Arte"
PROVINCIA DI PALERMO
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PALERMO – Da luogo abbandonato al degrado, tra rifiuti di ogni genere e erbacce, a posto riqualificato. Il fiume Sant’Elia a Pioppo torna alla sua bellezza ma soprattutto è nuovamente fruibile. Domenica prossima, lungo il sentiero di uno degli affluenti principali del fiume palermitano, si svolgerà l’ultima tappa dell’estemporanea “Oreto D’Arte”.

Sulla riqualificazione dello spazio naturalistico, che sorge nella frazione di Monreale, ha espresso soddisfazione il segretario generale della Flai Cgil Sicilia Tonino Russo. “La sorgente del fiume Sant’Elia è stata restituita alla collettività grazie al lavoro dei forestali – commenta – un esempio concreto di quello che i lavoratori, con appositi progetti, possono fare: pulire, sistemare, mettere in sicurezza gli argini e il territorio dal rischio incendi. La Flai – aggiunge – chiede alla Regione un piano di messa sicurezza e valorizzazione dell’intero territorio siciliano e un piano per il rimboschimento, per contribuire alla lotta ai cambiamenti climatici e alla desertificazione. Piani, progetti, di grande importanza per lo sviluppo dell’Isola, da realizzare attraverso il lavoro dei forestali, un lavoro fondamentale, da rendere stabile, un servizio alla collettività. Attraverso i fondi del Recovery Fund e del Pnrr – termina – è possibile acquisire nuovi territori che oggi sono degradati. Utilizziamo le risorse per combattere i cambiamenti climatici”.

Oltre all’azienda Foreste, fondamentale è stato l’intervento degli attivisti del Comitato Pioppo Comune che durante il lockdown hanno rimosso i rifiuti che nel tempo erano stati abbandonati. Inoltre, è stata realizzata una sentieristica e una serie di piazzole di sosta.

Il Sant’Elia nasce lungo la dorsale fra Monte Matassaro–Renna e Cozzo Aglisotto, alimentato da diverse sorgenti e si sviluppa per circa sei chilometri. Lungo il percorso che dalla sorgente del fiume Oreto scende verso valle da non perdere la cascata “Naca Nica”.

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