Manlio Messina: ''Chi non crede in Musumeci, lascia la poltrona ora''

Messina: “Chi non crede in Musumeci lasci la poltrona ora”

L'assessore regionale al Turismo parla delle iniziative per il settore. E lancia un messaggio agli alleati di governo

PALERMO – Il meccanismo è semplice: quando c’è una graduatoria, gli eventuali esclusi hanno quasi sempre da ridire. Con più o meno ragioni. È un fatto ricorrente, non inusuale. Ed è quanto sta succedendo anche in Sicilia, nel settore del turismo, con tutte quelle realtà escluse dai “ristori” per i danni inflitti dalla pandemia che puntano il dito contro il governo regionale. L’assessore regionale al ramo, Manlio Messina, intervistato da ‘LiveSicilia’, ci tiene a precisare però che “non ci sono figli e figliastri, solo criteri stabiliti dalla legge”. E da Messina anche un messaggio agli alleati che tentennano sulla riconferma alle Regionali del ‘candidato’ Nello Musumeci.

Assessore, il titolare della discoteca Banacher di Aci Castello, Enzo Aronica, la accusa di non aver saputo gestire i ristori, di aver lasciato fuori troppe realtà come la sua.
“La replica è un po’ lunga, ma i fatti sono questi: i ristori di cui parla Aronica, che tra l’altro conosco da moltissimi anni, sono stati approvati con la Finanziaria dello scorso anno, quella del 2020. La legge arrivò in Aula a marzo e fu approvata ad aprile, quindi in piena pandemia. Allora, sapevamo già che c’erano categorie che stavano soffrendo molto e che avrebbero sofferto ancora, come i teatri e i cinema, ma non avevamo contezza di cosa sarebbe accaduto di lì a qualche mese. Ci sono stati mesi in cui abbiamo davvero creduto che il Covid avrebbe avuto una fine più vicina. E quindi, alcune realtà, come le discoteche estive, come il Banacher, per intenderci, avrebbero potuto riaprire normalmente. In effetti, in estate molte discoteche hanno riaperto”.

Ma sappiamo che la storia è stata diversa e che le discoteche e i locali da ballo sono tra le categorie più colpite dagli effetti economici della pandemia. Perché non si è agito con la Finanziaria regionale del 2021?
“Quando il governo nazionale ha deciso di richiuderle, perché i contagi stavano tornando a salire, non ha previsto aiuti. La Regione non ha responsabilità sulle chiusure. Assieme alla Finanziaria regionale approvata circa un mese fa, è stato approvato anche un ordine del giorno con cui ci siamo impegnati a individuare le categorie più deboli a cui saranno distribuiti circa 250 milioni che abbiamo individuato tra i fondi europei. Considerando qual è stato l’andamento della pandemia, è plausibile che ci saranno anche le discoteche e i locali da ballo. Però una cosa ci tengo a dirla di nuovo”.

Cosa?
“Non ci sono figli e figliastri, non ci basiamo sull’amicizia e l’appartenenza. Nessuno può accusarci di fare clientelismo, soprattutto non dopo che abbiamo lanciato un piano di promozione turistica innovativo ed efficace come SeeSicily“.

Come sta andando?
“Le agenzie di viaggio e le strutture ricettive coinvolte sono sommerse di prenotazioni. Migliaia e migliaia di prenotazioni. Nessuna regione d’Italia ha messo in campo un’iniziativa così complessa come la nostra per sostenere il settore del Turismo. E non è stato facile costruire questo sistema, basato su un ente pubblico che si sostituisce ai consumatori per poi ottenere un effetto moltiplicatore sul mercato (la Regione offre una notte ai turisti presso strutture convenzionate per pacchetti da almeno tre pernottamenti, n.d.r.). E tutto è stato fatto con il controllo continuo dell’Unione europea, che alla fine si è anche complimentata con noi. Chieda agli imprenditori del settore se sono o meno soddisfatti del nostro operato”.

Eppure, il Pd, riunito a Taormina per la Direzione regionale, continua ad attaccarla. È di qualche ora fa l’ultima dichiarazione contro di lei del segretario regionale Anthony Barbagallo.
“Pensi che volevano attaccarmi molto più pesantemente, ma gli imprenditori che avevano invitato a parlare sul palco hanno detto loro chiaramente che non avrebbero partecipato a una conferenza dai titoli così faziosi, perché molti di loro hanno ricevuto degli aiuti dalla Regione e sanno bene come lavoriamo”.

Il suo giudizio sul governo Musumeci mi sembra molto positivo. Voi, quindi, possiamo dire che non siete tra gli alleati che scalpitano e che ancora non sono certi di voler proseguire con questa esperienza di coalizione.
“Noi di Fratelli d’Italia siamo da sempre fedeli alleati di Musumeci. Non dimentichi che la nostra leader, Giorgia Meloni, ha scelto Musumeci come candidato per prima. Siamo convinti che questo governo stia restituendo dignità alla Regione, alle istituzioni”.

C’è chi non la pensa così dopo il ritorno dell’assessore Ruggero Razza…
“Sbagliano. L’assessore Razza non ha fatto nulla e io sono molto contento del suo ritorno. Ha detto una cosa infelice durante una telefonata privata con una sua strettissima collaboratrice e si è anche scusato per questo. Ritengo che la magistratura debba fare il suo lavoro, ma non può influire sulle azioni di governo. Una persona non è colpevole fino alla terza condanna passata in giudicato. Prima di allora, e se di reato penale stiamo parlando, non si può mettere in ginocchio la sanità in un momento così grave come una emergenza pandemica”.

Insomma, squadra che vince non si cambia. E senza condizioni.
“A noi interessa che le azioni del presidente Musumeci restino orientate al bene della Sicilia. Non ne facciamo, e non ne abbiamo mai fatto una questione di poltrone. Sostituire Musumeci come candidato del centrodestra significherebbe ammettere il fallimento di tutto il centrodestra. Vogliamo che succeda questo? Chi lo pensa dovrebbe andare via subito. Se ci sono forza politiche che ancora non sono convinte di voler correre di nuovo con Musumeci, dovrebbero avere la correttezza di lasciare subito gli incarichi e le poltrone che occupano…”


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