Come l'Italia si sta preparando a gestire la Variante delta - Live Sicilia

Come l’Italia si sta preparando a gestire la Variante delta

Proprio ieri il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un'ordinanza che prevede il divieto di ingresso per chi arriva da India, Bangladesh e Sri Lanka e la quarantena di 5 giorni con obbligo di tampone per chi proviene dalla Gran Bretagna
CORONAVIRUS
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ROMA – Il Regno Unito si trova al centro di una nuova ondata di contagi da Coronavirus sospinta dalla Variante Delta  che ha preso rapidamente piede nel paese. Dopo aver superato le fasi piu’ difficili della Pandemia grazie alla massiccia campagna vaccinale e aver abbattuto contagi e conseguenti ospedalizzazioni e decessi, il Regno Unito si trova a dover affrontare un nuovo aumento dei casi, definito dagli esperti di salute pubblica come una “terza ondata” a tutti gli effetti. I nuovi casi registrati negli ultimi giorni sono aumentati del 33,4% rispetto a quelli dei 7 giorni precedenti, ma il ritmo sembra essere calato dall’inizio dei primi focolai nell’ultima settimana di maggio. I nuovi casi degli ultimi 14 giorni sono pero’ aumentati del 118% rispetto a quelli dei 14 giorni precedenti, facendo raddoppiare il numero delle persone ospedalizzate. La nuova ondata ha costretto il governo britannico a rimandare al 19 luglio l’abolizione di tutte le restrizioni sociali inizialmente prevista per il 21 giugno.

Si e’ visto che la Variante delta, sequenziata per la prima volta in India, e’ piu’ trasmissibile di quella identificata nel Regno Unito (e ora prevalente in Europa) di circa il 60% (anche se alcuni studi fanno salire il dato al 97%). In piu’, l’efficacia di una sola dose di vaccino e’ diminuita, ma entrambi le dosi riescono ugualmente a fornire una protezione elevata, simile a quanto visto con altre varianti. Il governo britannico sta promuovendo dei test a tappeto nei territori piu’ colpiti da questa Variante, sequenziando una grossa parte dei tamponi processati. Il sequenziamento e’ uno strumento indispensabile per comprendere l’andamento della diffusione di una Variante sul territorio e il Regno Unito riesce a sequenziare. La Delta  rappresenta ormai il 90% dei nuovi casi rilevati nel Regno Unito e i paesi europei sono corsi ai ripari imponendo regole piu’ severe per chi proviene dal Regno Unito. Una Variante cosi’ aggressiva e’ una seria minaccia ai risultati raggiunti dopo i primi sei mesi della campagna di vaccinazione che sta permettendo ai paesi europei di tornare gradualmente a una vita quasi normale, con gli ospedali sempre piu’ vuoti e i decessi che diminuiscono sempre piu’.

Proprio ieri il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un’ordinanza che prevede il divieto di ingresso per chi arriva da India, Bangladesh e Sri Lanka e la quarantena di 5 giorni con obbligo di tampone per chi proviene dalla Gran Bretagna. L’Italia si sta muovendo per potenziare la sua rete di sequenziamento che fin ora non e’ stata tra le piu’ efficienti. Fin qui infatti, l’Italia ha sequenziato lo 0,7% dei tamponi processati, lontana dai livelli del Regno Unito che e’ riuscito a sequenziare quasi il 10% di tutti i tamponi processati. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie raccomanda di sequenziare il 10% dei tamponi processati su base settimanale o almeno di analizzare 500 casi positivi. Nella settimana passata, l’Italia ha sequenziato solo 345 casi, pari all’1,4% del totale, un dato inferiore a quello di altri paesi come Germania, Francia e Spagna. Per rendere meglio l’idea, nell’ultimo mese ha sequenziato l’1,3% dei casi positivi, rispetto al 32,8% del regno Unito o al 5,8% della Germania. L’Istituto superiore di sanita’ (ISS) ha annunciato la creazione di una rete integrata per il sequenziamento, per “assicurare in modo integrato, in un’unica piattaforma pubblica, la sorveglianza epidemiologica, il sequenziamento dei ceppi virali circolanti, il monitoraggio immunologico, la ricerca e la formazione sui vari aspetti dell’infezione da SARS-CoV-2”.

La rete sara’ composta dai laboratori di microbiologia di riferimento regionale e dai laboratori di sanita` militare, e si avvarra’ del contributo di centri ad alta capacita` di sequenziamento. La creazione di questa rete era stata annunciata gia’ a gennaio ma in concreto non e’ ancora entrata in azione, anche per la mancanza di adeguati fondi. Secondo l’ISS, in questo momento meno dell’1% dei casi nel nostro paese e’ causato dalla Variante Delta, anche se di recente le segnalazioni della sua diffusione sul territorio nazionale sono in aumento. (Cesare Treccarichi per ITALPRESS)


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