Variante Delta da Lisbona a Palermo: il viaggio del paziente X

Variante Delta da Lisbona a Palermo: il viaggio del paziente X

Storia di un positivo, non vaccinato, con la variante più temuta che ha preso aerei e pullman.

Alla fine è stato isolato a Palermo, con la variante Delta, grazie a un test rapido di seconda generazione. Ma questo viaggio europeo, il cammino di un palermitano positivo al Covid, merita di essere raccontato per i paradossi che propone e che non sono, in fondo, per nulla paradossali. Perché spiegano come sia semplice spostarsi, da positivi, con la variante più temuta.

Chi è il paziente X

Parliamo di un palermitano, residente a Palermo, non vaccinato, e null’altro diciamo né sui motivi del viaggio, né sull’età per proteggere la sua privacy. Un uomo che si reca a Lisbona, in Portogallo, e che per sua stessa ammissione sarebbe entrato in contatto con un positivo con la variante Delta. Infatti, proprio a Lisbona, si contagia.

Il ritorno a casa

Passano i giorni, il palermitano decide di tornare a casa. Fa un test rapido a Lisbona, da cui risulta negativo, dopo la positività, e si mette in viaggio. Prende il pullman fino all’aeroporto di Lisbona, prende l’aereo per Roma, prende l’aereo per Palermo. In aeroporto viene intercettato dagli operatori della struttura commissariale che lo sottopongono a un test antigenico di seconda generazione. Positivo. Viene isolato, dai suoi racconti si comprende che potrebbe avere la variante Delta che, subito dopo, viene sequenziata dal Cqrc (Centro di controllo qualità e rischio chimico) coordinato dalla professoressa Francesca di Gaudio. Attualmente l’uomo è ricoverato in ospedale, in attesa di essere trasferito al Covid hotel.

La variante Delta a Palermo

In questo caso, il viaggio del paziente X (nel senso di ignoto per la garantire la sua privacy) reca comunque una buona notizia. Il sistema di tracciamento a Palermo ha funzionato. Il commissario per l’emergenza Covid, a Palermo, Renato Costa ha detto: “Abbiamo tracciato sette casi di variante Delta a Palermo. Nessuno di questo è autoctono. Vengono dal Regno Unito, dal Portogallo, dall’Africa. Saremo in grado, ripeto, di tracciare tutti i contagi e di isolarli. Dobbiamo mantenere la massima attenzione, ma non c’è motivo di allarme”. Speriamo che continui così.


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