L'ultimo saluto a Gabriele, morto a 12 anni in un campetto di calcio

L’ultimo saluto a Gabriele, morto a 12 anni in un campetto di calcio

Amici e parenti chiedono giustizia: "Non si può morire per la mancanza di sicurezza"

CARINI (PALERMO) – “Gabriele non doveva morire, sara fatta giustizia per lui e tutti i bambini morti per mancanza di sicurezza”, c’è scritto su un cartellone affisso nel portone della chiesa di San Vito, a Carini.

La comunità del paese alle porte di Palermo si stringe attorno alla famiglia di Gabriele Conigliaro, che è disperata e chiede giustizia. Il dodicenne è morto comparso due giorni fa mentre, con alcuni coetanei, giocava al parco comunale ‘Sofia’.

Il corteo con il feretro si è mosso dall’abitazione dei Conigliaro e ha raggiunto la chiesa dove viene celebrato il funerale.

Tante gente è rimasta fuori. I posti a sedere non bastano anche perché bisogna rispettare le misure di sicurezza per il Covid.

Gli amici del piccolo Gabriele hanno voluto leggere alcuni pensieri: “Carissimo Gabriele con la tua scomparsa hai un lasciato un vuoto enorme. Chi lo avrebbe detto che ti avremmo dovuto scrivere una lettera. In un soffio di vento il tuo sorriso si è spento. Compa rimarrai sempre nei nostri cuori. Che tu possa continuare la partita con gli amici angeli. Nessuno di noi avrebbe mai immaginato questo giorno e che saremmo stati qui a ricordare la persona che sei. Tutti ricordiamo quanto fosse bello il tuo sorriso. Mancherai a tutti, mancherà soprattutto il tuo modo di vedere la vita. Un amico è per sempre e tu lo sarai”.

Padre Sgroi, che ha presieduto la santissima messa, ha voluto ringraziare gli amici di Gabriele: “La voce di questi ragazzi ha voluto sintetizzare l’amicizia. Grazie perché ci avete insegnato l’amore e l’amicizia che è un valore per sempre”.


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