La "schiettezza" non ideologica di Luca Sammartino - Live Sicilia

La “schiettezza” non ideologica di Luca Sammartino

L’evoluzione dall’Udc ad Articolo 4 ai Dem fino a Iv pareva assai più naturale. La salita nel Carroccio è roba da pelo sullo stomaco.

Sereno e distaccato. Ma soprattutto schietto. Luca Sammartino dimostra più anni di quelli che ha e un disincanto da vecchio marinaio della politica. Parla alla stampa senza troppa emozione e neanche tanta ipocrisia. Consapevole che abbracciare la Lega di Matteo Salvini è un po’ come farla grossa. Certamente più grossa rispetto all’allora approdo nel Pd, quando Matteo Renzi era il golden boy della politica italiana: un uomo di centro che piaceva sia a destra che a manca (forse un po’ meno a sinistra).

L’evoluzione dall’Udc ad Articolo 4 ai Dem fino a Italia Viva, per Sammartino, pareva assai più naturale. La salita nel Carroccio è invece diversa: è roba per chi ha quintali di pelo sullo stomaco. Una strategia dettata sicuramente da una convivenza con Davide Faraone che, almeno in Sicilia, stava da tempo stretta a entrambi. Ma non solo.

“Oggi il progetto di Matteo Salvini e di tutto il centrodestra – ha detto l’ormai ex esponente di Italia Viva – può ritrovare uomini e donne, amministratori locali, capaci assieme all’attuale classe dirigente del partito di dare vita a un rafforzamento di un campo che guarda a un centrodestra sempre più largo e agli interessi della Sicilia”. Sammartino parla da uomo che ha la consapevolezza di avere alle spalle un esercito di sodali che non vogliono e non possono stare lontani (non per troppo tempo almeno) dalla stanza dei bottoni.

Avrebbe lasciato di sasso se avesse parlato con le parole d’ordine della Lega più intransigente. Avrebbe pure stonato una sviolinata a favore dei valori del centro(trattino)destra – che infatti non c’è stata.

Parlare invece degli “interessi della Sicilia” è il modo migliore per non legarsi mani e piedi a nessuno: è l’arma più utile per non rimanere inchiodati ad alcuna formula politica e potersi muovere tranquillamente da una casella a all’altra dello scacchiere senza deludere nessuno. Ma è soprattutto il rimedio migliore per non entrare in contraddizione con se stessi, anche quando la contraddizione in corso parrebbe a tutta prima una voragine. Ma la politica è politica. E il potere è potere. Dimensione che non si piega dinnanzi a sofisticherie ideologiche. E infatti: l’operazione in corso, di ideologia, ne ha ben poca.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI