Mazara, nessun risarcimento per il peschereccio aggredito dai libici

Mazara, nessun risarcimento per il peschereccio aggredito dai libici

Il ministero dice no alla richiesta degli armatori dell'Aliseo

MAZARA DEL VALLO (TRAPANI) – Fu un atto di pirateria e per questa ragione il ministero delle Politiche agricole (dipartimento della Pesca) ha deciso di dire di no al risarcimento chiesto dall’armatore del motopesca mazarese Aliseo, fatto oggetto di attacco lo scorso 6 maggio dai militari libici al largo di Misurata. La notizia è stata resa nota dagli armatori dell’Aliseo, Giuseppe e Giacomo Giacalone.

L’assalto dei libici

Giuseppe oggi è a terra, non va più per mare, era lui il comandante dell’Aliseo quel giorno quando dopo un lungo inseguimento, contrassegnato da oltre 100 colpi di mitraglia esplosi dai libici, il motopesca fu abbordato e i militari di Tripoli salirono a bordo con l’intento di sequestrare barca ed equipaggio. Tuto questo sotto agli occhi della Marina militare italiana, la cui presenza probabilmente dissuase i libici dal proseguire nel loro intento. Su quanto accaduto la Procura di Roma ha aperto una indagine.

Il No di Roma al risarcimento

Tanta solidarietà per quei pescatori che però adesso è svanita. Lo scorso 7 ottobre è partita da Roma, dal ministero, la nota a firma del direttore generale Riccardo Rigillo, con la quale si dice che la richiesta di risarcimento avanzata dagli armatori dell’Aliseo non rientra tra i casi indicati dal decreto che prevede i ristori economici. In buona sostanza per il nostro ministero fu “un atto di pirateria”. E la pirateria non rientra tra la fattispecie indicata dal decreto 137 del 2020. Insomma i militari libici sono per il ministero dei pirati e la cosa sulla quale vien da fare un sorriso è quella che questi atti di pirateria sono stati messi in atto con le motovedette militari che l’Italia tempo addietro donò i generali libici con l’impegno che quelle navi venissero usate per fermare i trafficanti di essere umani e i loro carichi di migranti mandati verso le nostre coste.

“Motivazioni ridicole”

Intanto l’Aliseo è tornato a pescare nel Mediterraneo, Giuseppe Giacalone, il comandante che restò ferito invece per il momento ha deciso di restare a terra e di non andare più per mare. Gli armatori hanno diffuso una lettera dopo avere ricevuto il “no” alla loro richiesta da parte del ministero. “Il diniego è stato giustificato con risoluzioni, motivazioni, e spiegazioni che hanno del ridicolo solo a leggerle…Chiediamo una seria disamina dei fatti, dei verbali, della vicenda”.
CONTINUA A LEGGERE SU LIVESICILIA


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI