Palermo, "caos e bilanci falsi": il Comune sotto inchiesta - Live Sicilia

Palermo, “caos e bilanci falsi”: il Comune sotto inchiesta

Ventiquattro indagati a cominciare dal sindaco Leoluca Orlando

PALERMO – Nei bilanci del Comune di Palermo avrebbe regnato il caos. Caos e numeri strampalati, frutto di una sfilza di dati falsi ed entrate sovrastimate. L’inchiesta del procuratore aggiunto Sergio Demontis e dei sostituti Andrea Fusco e Giulia Beux traccia un quadro sconfortante della gestione contabile dell’amministrazione di Palazzo delle Aquile. In 23 hanno ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini. A questo punto, se le accuse saranno confermate, bisognerà capire qual è il reale stato dei conti di Palazzo delle Aquile.

Sotto accusa l’intera macchina comunale

I bilanci dal 2016 al 2019 si baserebbero su entrare e uscite non veritiere. L’inchiesta travolge l’intera macchina amministrativa e i suoi principali protagonisti. Dal sindaco Leoluca Orlando agli assessori, dai dirigenti comunali ai capi area, ai revisori dei conti: tutti coloro che hanno preparato, firmato e proposto i bilanci “così inducendo in errore il consiglio comunale di Palermo sulla verità dell’atto, determinandolo ad adottare la deliberazione con la quale veniva approvato il bilancio di previsione”.

Montagne di carte da spulciare

Lavoro complicato quello dei finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria. Gli agenti guidati dal colonnello Gianluca Angelini hanno spulciato montagne di carte. In particolare fra le false previsioni di entrata inserite nel bilancio 2016 ci arebbero 9 milioni e mezzo di euro di recupero di indennità di occupazione di immobili comunali, 10 milioni di euro di Tari, 85 milioni di sanzioni amministrative per infrazioni al codice della strada, 11 milioni di contributi di edificabilità da opere di urbanizzazione e 6 milioni e mezzo per il condono edilizio. Cifre previste, inserite in bilancio e mai entrate.

Sempre nel 2016 sarebbe stata sottostimata la voce di spesa per la convenzione con Rap con una differenza di 805.000. euro.

Entrate sovrastimate

Per quanto riguarda le entrate del 2017 sarebbero state falsificate, sovrastimandole, le entrate previste per la Tari (9 milioni e mezzo di euro) e la Tarsu (4 milioni e 300 mila euro). Nel 2018 falsa sarebbe stata la previsione di entrata delle sanzioni amministrative per la violazione del codice della strada: 83 milioni di euro a fronte di un accertamento complessivo che superava i 26 milioni di euro. Sovrastimate anche le indennità di occupazione degli immobili.

La direttiva di Orlando

Gli investigatori si sono concentrati anche su una direttiva del 18 giugno 2018 in cui il sindaco avrebbe quantificato in soli 197.000 i debiti del Comune di Palermo verso l’Amat per il 2016 a fronte gli impegni di spesa pari a 8 milioni e 890.000 euro. Stessa cosa con il debito verso Rap quantificato in 7 milioni quando in realtà superava i 19 milioni.

Sempre ad Orlando, insieme ai ragionieri generali e ai componenti del collegio dei revisori, vengono contestate le certificazioni sui pareggi di bilancio. In particolare nel 2016 sarebbe stato indicato un saldo finale tra entrate e spese pari a +55 milioni di euro a fronte di un saldo reale negativo per almeno 35 milioni di euro. Stessa cosa sarebbe avvenuta nel 2017 quando quando il saldo finale indicato aveva un attivo di 120 milioni di euro a fronte di un dato reale di poco superiore ai 50 milioni. Ed infine nel 2018 quando il saldo finale fu quantificato in 190 milioni di euro a fronte di un dato reale di 150 milioni.

Tutti gli indagati

Adesso gli indagati hanno trenta giorni di tempo per presentare memorie difensive o chiedere di essere interrogati. Poi la Procura deciderà se chiedere il rinvio a giudizio per tutti o escludere qualche posizione. Sotto inchiesta c’è l’intera macchina comunale degli ultimi anni. Luciano Abbonato (ex assessore comunale al Bilancio), Lucetta Accordino (dirigente servizi Affari generali), Carmela Agnello (ex ragioniere generale oggi ai Beni confiscati e Edilizia scolastica), Cosimo Aiello (ex componente collegio revisori), Marcello Barbaro (ex presidente del collegio dei revisori), Paolo Basile (attuale ragioniere generale), Leonardo Brucato (ex dirigente del settore Tributi), Roberto d’Agostino (ex assessore al Bilancio), Paola Di Trapani (ex dirigente Attività produttive oggi al settore Verde), Salvatore Di Trapani (ex revisore), Carlo Galvano (ex dirigente condono edilizio), Antonino Gentile (ex assessore al Bilancio), Mario Lo Castri (ex dirigente dei Lavori Pubblici), Gabriele Marchese (ex comandante della Polizia municipale), Marco Mazzurco (ex revisore), Vincenzo Messina (capo della Polizia municipale), Antonino Mineo (ex revisore), Luigi Mortillaro (ex dirigente del servizio Bilancio), Sebastiano Orlando (ex revisore), Sergio Pollicita (capo di gabinetto), Paolo Porretto (ex dirigente Sportello unico), Stefano Puleo (ex dirigente tributi), Daniela Rimedio (ex dirigente servizio Tari).


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