CATANIA – Due udienze per sviscerare un dibattimento che entra di diritto nel racconto della storia criminale catanese. Il clan mafioso Nicotra di Misterbianco – indicato come cellula dei Mazzei, una delle famiglie di Cosa nostra – è finito davanti al Tribunale. Ed è la prima volta come cosca mafiosa. Il pm Marco Bisogni ha ripercorso nella lunga e articolata requisitoria le audizioni dei testi portati in aula, i molteplici atti giudiziari e oltre 200 intercettazioni che sanciscono il potere criminale di una famiglia mafiosa che avrebbe allargato il suo dominio criminale oltre Misterbianco anche a Motta Sant’Anastasia.
I Tuppi, dal nomignolo del capo Mario u Tuppu ammazzato nel 1989 nella sanguinaria guerra con il clan di Giuseppe Pulvirenti u malpassotu. Un clan che è tornato alle falde dell’Etna dopo una fuga in Toscana per evitare altre morti. Un vigore criminale sancito da un patto tra Tano Nicotra (fratello di Mario, ndr) e Santo Mazzei. E che ha portato ai vertici non solo Nicotra senior ma anche Tony Nicotra, figlio del boss ammazzato (oggi al 41 bis). Per zio e nipote il pm ha chiesto 30 anni di reclusione. Stessa pena chiesta per Nino Rivilli, altro pezzo da novanta della famiglia mafiosa.
Il teste chiave del processo è stato Luciano Cavallaro, pentito ed ex soldato dei Tuppi, che con le sue rivelazioni ha fatto un po’ da input investigativo all’inchiesta dei carabinieri. Ma a Bicocca hanno sfilato diversi pentiti, anche della “vecchia guardia” mafiosa. Un impianto accusatorio complesso che ha portato alla sbarra anche un carabiniere infedele, Gianfranco Carpino. Bisogni ha chiesto al Tribunale di condannarlo alla pena di 9 anni di reclusione, contestando anche l’aggravante mafiosa (che in fase di Riesame era stata esclusa).
Le richieste di pena del pm sono molto severe: vanno dai 30 anni ai 2 anni e sei mesi. C’è anche una richiesta di assoluzione al collegio presieduto dal presidente Paolo Corda.
Tutte le richieste di pena del pm. Gianfranco Carpino 9 anni (il pm ha contestato anche l’aggravante mafiosa), Luca Destro 2 anni e 6 mesi (assoluzione per un capo d’imputazione), Vincenzo Di Pasquale 6 anni e 6 mesi (assoluzione per un capo d’imputazione, Carmelo Guglielmino 19 anni, Gaetano Indelicato 10 anni, Alfio La Spina 6 anni, Saverio Monteleone 2 anni e 6 mesi (non è contestato il reato di associazione mafiosa), Tony Nicotra 30 anni, Gaetano Nicotra (classe ’79) 26 anni, Gaetano Nicotra (classe ’51) 30 anni, Lucia Palmeri 16 anni, Emanuele Parisi 4 anni, Giuseppe Piro 5 anni, Nino Rivalli 30 anni, Francesco Spampinato 9 anni, Antonio Zuccarello 10 anni. Per Carlo Marchese il pm ha chiesto l’assoluzione.