Violenza sulle donne e revenge porn: Sicilia maglia nera - Live Sicilia

Violenza sulle donne e revenge porn: Sicilia maglia nera

Casi in aumento.

PALERMO – Violenza sulle donne: Sicilia maglia nera. Aumentano casi revenge porn, più 45% in un anno In 27 mesi in totale 2.329 denunce per il nuovo reato. Dal primo gennaio al 31 ottobre, si è verificato un incremento rilevante dei casi di revenge porn: sono 1.099 quest’anno, il 45% in più rispetto ai 759 dello scorso anno, come emerge da un report pubblicato dal Viminale. Il reato è stato introdotto dalla legge sul Codice rosso nel 2019, e in 27 mesi di applicazione sono stati complessivamente 2.329 i reati denunciati, le vittime sono nel 73% dei casi donne, italiane (87%), maggiorenni (82%). Le regioni in cui, in valori assoluti, si è registrato il maggior numero di violazioni sono la Lombardia, la Campania e la Sicilia. Rispetto alla popolazione, l’incidenza più alta è in Molise, Sicilia e Sardegna.

Report Codice rosso

A poco più di due anni dall’entrata in vigore, il 9 agosto 2019, del cosiddetto Codice rosso, che ha introdotto nuove fattispecie di reato e perfezionato meccanismi di tutela delle vittime di “violenza di genere”, la direzione centrale della Polizia Criminale – Servizio Analisi Criminale ha, inoltre, realizzato un report, pubblicato sul sito del Viminale, elaborato sulla base dei dati raccolti da tutte le Forze di Polizia, che traccia un bilancio delle problematiche legate al fenomeno e propone un focus specifico sui dati relativi agli ultimi 10 mesi del 2021, confrontati con l’analogo periodo del 2020. Un’analisi dettagliata che unisce al monitoraggio delle nuove fattispecie di reato introdotte dal Codice rosso (tra cui la costrizione al matrimonio e il revenge porn) anche l’indagine di quelli che sono i principali reati spia, ovvero di tutti quei delitti che sono indicatori di violenza di genere come i maltrattamenti in famiglia, gli atti persecutori (stalking) e la violenza sessuale.

Le cifre

Nello specifico, dal 1 gennaio al 31 ottobre 2021 sono aumentati del 10% le violazioni dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e dei divieti di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa (da 1.584 a 1.740). Dall’entrata in vigore del Codice rosso sono stati 4.234 i casi in tutta Italia, in particolare Sicilia (585), Lazio (452), Lombardia (398), Piemonte (386) e Campania (340) sono le regioni con il maggior numero di violazioni. Un’altra fattispecie introdotta dal Codice rosso, le costrizioni o induzioni al matrimonio ha fatto registrare nel periodo in esame un considerevole aumento (+143%, da 7 a 17) legato alla progressiva conoscenza della nuova norma e la maggiore propensione alla denuncia. Si tratta di un fenomeno che riguarda nell’86% dei casi donne, di cui il 68% di nazionalità straniera.

L’età delle vittime dei reati spia

La maggior parte delle donne vittime dei cosiddetti reati spia, dallo stalking ai maltrattamenti alle violenza sessuale, ha un’età compresa tra 31 e 44 anni (36% nel 2020 e 34% nel 2021) e seguono quelle di età compresa tra i 18 e 30 anni (22% si quest’anno che l’anno scorso). Nei primi dieci mesi del 2020 e del 2021, la percentuale di vittime minorenni si attesta all’8%. Lo segnala un report della direzione centrale della Polizia Criminale, pubblicato dal Viminale. Per quanto riguarda il profilo degli autori dei reati, la maggior parte (il 38% secondo i dati di quest’anno) ha un’età compresa tra i 31 e 44 anni, cui seguono quelli della fascia tra i 45 e i 54 anni (sono il 23% nel 2021) e quelli tra i 18 e 30 anni (20% nel 2021), i minorenni sono il 2%. Sono italiani nel 73% dei casi.


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