La vendetta e il pestaggio alla maestra: "Atto inaudito"

La vendetta e il pestaggio alla maestra: “Atto inaudito”

Il sindaco, con l'assessora Mirabella, ha già avviato un contatto con il dirigente della scuola teatro della violenza.

CATANIA – “Ora sono incinta, ma dopo che partorisco te la farò pagare”. Lo aveva promesso e lo ha fatto. La mamma 26enne, ora denunciata dalla polizia per lesioni e interruzione di pubblico servizio, non ha perdonato il rimprovero dell’insegnante a suo figlio. Ma siccome all’epoca dei fatti, lo scorso anno, era in stato di gravidanza ha rinviato tutto per evitare di fare male al bimbo in grembo. Per mesi e mesi ha covato rancore e ha premeditato la vendetta.

La violenza

Lo scorso mese, ad ottobre, si è presentata davanti alla scuola primaria – nella zona di Catania nord – ed ha aspettato il suono della campanella che segna la fine delle lezioni. L’insegnante forse non ricordava più quanto era accaduto, visto che quell’alunno destinatario del rimprovero non è più nella sua classe.

La maestra non ha fatto in tempo ad arrivare alla macchina che è stata picchiata selvaggiamente dalla donna. Un pestaggio in piena regola. Ma la cosa, incredibile, è che la mamma ha fatto assistere all’aggressione al figlio rimproverato. E si sarebbe quasi vantata della ‘lezione’ data alla maestra. Almeno questo quello che arriva dalla ricostruzione del comunicato diffuso ieri dalla Questura di Catania.

30 i giorni di prognosi

I calci e i pugni hanno causato dei traumi abbastanza gravi. L’insegnante ha avuto dai medici che l’hanno visitata e curata 30 giorni di prognosi. E a quanto risulta a LiveSicilia non sarebbe ancora rientrata. Un atto di violenza che ha profondamente scosso la comunità scolastica catanese che ha “condannato” il gesto.

Le indagini

I poliziotti del Commissariato Borgo Ognina hanno svolto le indagini in modo serrato. A un mese, infatti, è arrivata la denuncia nei confronti della 26enne, mamma (almeno) di due bambini. Una madre che invece del dialogo ha usato la violenza. Una condotta profondamente condannata da più voci. La Cisl parla di “atto delinquenziale, vigliacco e, a quanto pare, lungamente premeditato”. Che incita al “recupero del rispetto nei confronti dell’istituzione-scuola e dei suoi rappresentanti”.

Il commento del sindaco

“È un fatto di una gravità assoluto che lascia sbigottiti tutti”- È il commento del sindaco di Catania, Salvo Pogliese, che condanna fermamente l’episodio. “Quanto accaduto, evidentemente – aggiunge – testimonia che ancora vi è una subcultura persistente in alcune realtà sociali”. La premeditazione, poi, rende tutto ancora più difficile da digerire. “La cosa che fa più specie – continua Pogliese – è il fatto che l’atto sia stato premeditato con freddezza”. Il primo cittadino, insieme all’assessora alla Scuola Barbara Mirabella, è in costante contatto con il dirigente dell’Istituto comprensivo dove è accaduto il grave episodio di violenza. “Ci siamo messi a disposizione subito – sottolinea – siamo vicini a tutto il corpo insegnanti. Che, come tutti coloro che lavorano all’interno della scuola, vanno valorizzati”. E dallo stretto legame della scuola con la famiglia a parla’ invece l’assessore a Barbara Mirabella.

“Famiglie e insegnanti collaborino”

“Le famiglie devono dimostrare solidarietà e visione di intenti con la comunità scolastica – dice l’assessora Mirabella. Le minacce e la violenza subite sono assolutamente da condannare. Genitori e insegnanti devono collaborare efficacemente nell’educazione dei bambini, in modo sereno, a un progetto comune. Ogni insegnante si aspetta di essere riconosciuta come punto di riferimento per le famiglie e di avere con queste un rapporto corale basato sulla condivisione del percorso formativo dei figli. Siamo solidali con la maestra e con la comunità scolastica retta da un dirigente illuminato, che svolge un ruolo determinante in tema di contenimento della dispersione scolastica e povertà educativa del quartiere nel quale ricade la scuola”.


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