Concorsopoli all'Università: Procura ricorre per Cassazione - Live Sicilia

Concorsopoli all’Università: Procura ricorre per Cassazione

Il pm chiedono l'annullamento della sentenza di proscioglimento degli imputati dal reato associativo.

CATANIA – L’aria di ricorso per Cassazione si era sentita già con il comunicato firmato dal procuratore Carmelo Zuccaro, inviato alle redazioni dopo la decisione della Gup Marina Rizza sul processo battezzato Università Bandita, su un sistema di concorsi cuciti su misura. La giudice ha rinviato a giudizio nove docenti ma li ha prosciolti dal reato di associazione a delinquere. Ed è su questo punto che si incentra il ricorso della Procura contro la decisione della Gup. Per i pm ci sarebbe stata “un’errata applicazione della legge processuale”. Il Giudice avrebbe “oltrepassato i limiti entro i quali è consentita la pronuncia di una sentenza di non doversi procedere”. Il campo delle valutazioni della Suprema Corte, dunque, si dovrà muovere quindi su questo perimetro normativo. Nelle sue motivazioni Marina Rizza parla di gruppi di potere all’interno dell’Ateneo, ma non per questo si può parlare di “associazione a delinquere”. Una conclusione, dunque, non condivisa dalla Procura.

La Gup, inoltre, nella sua decisione ha “derubricato in abuso d’ufficio” il reato “di turbata libertà di scelta del contraente”. Marina Rizza, sempre nell’udienza del 22 settembre scorso, ha assolto dall’associazione per delinquere e da due episodi di turbata libertà di scelta del contraente l’ex pro-rettore Giancarlo Magnano di San Lio, giudicato con il rito abbreviato, e lo ha condannato a un anno e due mesi, pena sospesa, per abuso d’ufficio.

Il prossimo 10 maggio si dovranno presentare davanti al Tribunale i ex rettori, Francesco Basile e Giacomo Pignataro, e sette professori: Giuseppe Barone, Michele Maria Bernadetta Cavallaro, Filippo Drago, Giovanni Gallo, Carmelo Giovanni Monaco, Roberto Pennisi e Giuseppe Sessa. Sette imputati sono accusato di abuso d’ufficio e falso, mentre Francesco Basile e Filippo Drago, anche di corruzione per atti contrari ai propri doveri.

Al centro dell’inchiesta della Digos, coordinata dai pm Marco Bisogni, Raffaella Vinciguerra e Santo Distefano, “la nomina come docenti, ricercatori, dottorandi e personale amministrativo” di candidati che sarebbero stati “preventivamente individuati” dagli imputati .

C’è un secondo troncone dell’inchiesta. Che riguarda 45 imputati. In questo caso la Gup Simona Ragazzi, ha rinviato a giudizio, per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, tutti gli imputati. Ci sono docenti etnei ma anche di diverse facoltà italiane. Tra gli imputati anche l’ex procuratore Vincenzo D’Agata, la figlia docente universitaria, l’ex sindaco Enzo Bianco e l’ex assessore comunale e professore universitario Orazio Licandro. La prima udienza del processo si terrà il 15 giugno del 2022.

A questo punto sarà interessante scoprire se la decisione della Corte di Cassazione arriverà prima dell’apertura dei due filoni processuali.

Leggi: Tutti i punti focali del ricorso


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI