Omicidio nel catanese, notte di indagini: caccia all'assassino - Live Sicilia

Omicidio nel catanese, notte di indagini: caccia all’assassino

L'addio a Giovanna sui social: "Illumina questo mondo con il tuo sorriso"

CATANIA – “Allo stato non ci sono indagati”. Sono le parole del procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro che da ieri sera sta seguendo da vicino l’evolversi delle indagini sull’omicidio di Jenny Cantarero, la 27enne uccisa ieri sera appena è uscita dal panificio dove lavorava a Lineri, frazione misterbianchese alle porte di Catania. L’obiettivo dei carabinieri che indagano sull’omicidio è quello di catturare l’assassino.

Gli investigatori non si sono fermati tutta la notte. Mentre i militari della Sezione Investigazione Scientifica del comando provinciale dell’Arma facevano i rilievi in quell’angolo tra via Alberto Nobel e Salvador Allende, a pochi passi dal panificio dove la vittima lavorava, i carabinieri hanno scavato nella vita familiare, affettiva e sentimentale della giovane mamma alla ricerca di indizi utili a rintracciare il killer. I militari dell’Arma del comando provinciale di Catania e della Tenenza di Misterbianco hanno sentito più volte testimoni, familiari e amici. Da piazza Verga le bocche sono serrate. Dalla Procura di Catania si sottolinea soltanto che al momento “non ci sono piste privilegiate” perché “non ci sono le condizioni per farlo” e che in questa fase delle indagini si sta “cercando di acquisire il maggior numero di informazioni”. Ma forse la svolta potrebbe arrivare già nelle prossime ore.

Giovanna è stata uccisa in strada: diversi colpi ravvicinati in pieno volto alle 21,30. Nelle mani aveva ancora il sacchetto con il pane che voleva portare a casa a Catania. Lì dove vive con la piccola di quattro anni. Sarà l’autopsia disposta dalla Procura a fornire dettagli maggiori sulle modalità dell’omicidio.

Quegli spari in sequenza a qualcuno erano sembrati petardi, poi si è affacciato è ha visto il girone dell’inferno. In pochi minuti carabinieri e ambulanze. Sotto la pioggia è arrivato il medico legale per la prima ispezione cadaverica. Poi l’eco delle urla e dei pianti dei familiari di Jenny ha riempito l’aria. Una famiglia normale quella della ventisettenne: il papà ambulante, la mamma lavora in una cooperativa, il fratello che sogna di fare il calciatore professionista. Un dolore atroce e inconsolabile.

Giovanna era conosciuta, amata e apprezzata. A chi varcava la soglia del panificio di Lineri regalava sempre un sorriso radioso. Santo l’aveva vista proprio poche ore prima. Sui social il suo addio: “Stanotte ho letto la terribile notizia, e senza poter chiudere occhio poco fa ho appreso che la vittima innocente eri tu. Ogni giorno che entravo dentro il panificio in cui lavoravi, mi accoglievi con un sorriso enorme, sempre dolce e gentile, con i tuoi occhioni azzurri eri bellissima. Avevamo una simpatia reciproca, e proprio ieri sera per qualche minuto avevamo parlato un po’. Sono senza parole, rimango scioccato e basito, se avessi saputo che un infame bastardo da li a poco ti avrebbe tolto la vita. Eri giovane con tutta la vita davanti… non so veramente cosa pensare. Ciao Giovanna, riposa in pace, e continua ad illuminare questo mondo di m…a, con il tuo grande e dolce sorriso“.Il

Giovanna lavorava in un panificio. Un filo che la lega a Vanessa, uccisa una notte d’estate nel lungomare di Acitrezza.

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