Mafia, la cupola di Cosa nostra: condannati i boss catanesi - Live Sicilia

Mafia, la cupola di Cosa nostra: condannati i boss catanesi

La sentenza della Cassazione
OPERAZIONE KRONOS
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CATANIA – Condannati – in modo definitivo – i boss della cupola di Cosa nostra catanese. È arrivata la sentenza della Cassazione che chiude il processo abbreviato scaturito dall’inchiesta Kronos scattata nel 2016. Il blitz della Dda etnea (condotta dai pm Antonio Fanara e Agata Santonocito) è riuscito all’epoca ad azzerare il triunvirato che ‘governava’ la mafia nella Sicilia Orientale. E quindi il boss Francesco Santapaola (figlio di Turi Colluccio, cugino di Nitto), Pippo Floridia del clan Nardo di Lentini, Turi Seminara (processato nel rito ordinario) del calatino. Documentati dal Ros summit in diretta e incontri in cui si discuteva di estorsioni e appalti. Inoltre le intercettazioni hanno permesso di smascherare gli autori del duplice omicidio di Pasqua a Raddusa. 

La Cassazione ha annullato la sentenza nei confronti del collaboratore di giustizia Silvio Corra (9 anni) e Paolo Giovanni Galioto (2 anni) per il trattamento sanzionatorio. E quindi la Cassazione rinviato a un’altra sezione della Corte d’Assise d’Appello di Catania per il calcolo della pena. Inammissibile nel resto il ricorso di Paolo Giovanni Galioto. Rigettati i ricorsi di Gaetano Antonio Parlacino e Giovanni Pinto. Inammissibili invece i ricorsi di Rosario Bontempo Scavo (condanna 8 anni), Benito Brundo (10 anni e 8 mila euro di multa), Pierpaolo Di Gaetano (8 anni e 2 mesi), Rosario Di Pietro (collaboratore di giustizia 3 anni, 4 mesi e 2 mila euro di multa), Davide Cosimo Ferlito (11 anni e 4 mesi), Alfonso Fiammetta (10 anni), Pippo Floridia (18 anni totali in continuazione), Antonio Galioto (8 anni e 2 mesi), Giuseppe Mirenna (12 anni), Carmelo Oliva (10 anni e 6 mesi), Febronio Oliva (10 anni), Giovanni Pappalardo (10 anni e 10 mesi), Vito Romeo (10 anni e 6 mesi), Ilario Rosa (6 anni e 6mila euro di multa), Salvatore Russo (8 anni), Francesco Santapaola (12 anni e 6 mesi), Giuseppe Simone (9 anni e 8 mesi), Rino Simonte (ergastolo). Quest’ultimo dovrà rifondere le spese sostenute dalle parti civili. 


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