Draghi sull'ultimo decreto Covid, scuola e no vax - Live Sicilia

Draghi sull’ultimo decreto Covid, scuola e no vax

Il premier illustra le misure adottate
LA CONFERENZA STAMPA
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Dopo l’approvazione dell’ultimo decreto Covid, la consueta conferenza stampa per spiegare le misure approvate non c’era stata. Il governo ha deciso di spiegare oggi le misure adottate alla conferenza sono presenti il premier Draghi, i Ministri della Salute Speranza e dell’Istruzione Bianchi e il coordinatore del Cts Locatelli. Scuola, no vax e obbligo vaccinale sono i principali temi.

Il primo a parlare è il primo ministro italiano. Il tema centrale è la scuola. “Nella gestione della pandemia vogliamo essere cauti. Vogliamo cercare di minimizzare gli effetti economici sociali e soprattutto sui ragazzi e le ragazze che hanno subito più di tutti gli effetti degli chiusure dal punto di vista psicologico e della formazione. La scuola è fondamentale e va protetta”. Draghi ringrazia così il ministro Bianchi e tutti gli operatori del mondo dell’Istruzione. “Nessun paese ha chiuso la scuola per un grande periodo. Eppure in tanti paesi la situazione è simile alla nostra”.

“Gran parte dei problemi che abbiamo oggi è dovuto ai soggetti non vaccinati. L’invito è quello di continuare a vaccinarsi” ha detto il presidente del Consiglio. “I dati ci dicono che chi ha più di 50 anni ha più ricchi di ammalarsi. Questa è la ragione della soglia che abbiamo stabilito per l’obbligo vaccinale”.

“Tutto quello che abbiamo deciso – ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi in conferenza stampa – si fonda su un dialogo con Regioni e Comuni costruttivo e continuo. Il governo ha la priorità che la scuola stia aperta in presenza. Basta solo vedere quali sono stati gli effetti della disuguaglianza tra studenti con la Dad per convincersi che questo sistema scolastico provoca delle disuguaglianze destinate a restare, tra chi fa più Dad e chi meno, tra nord e sud, che si riflette sul futuro della loro vita lavorativa. Poi – ha aggiunto – ci sono anche considerazioni di ordine pratico: si chiede loro di stare a casa la mattina, poi vanno in pizzeria e fanno sport. Non ha senso chiudere la scuola se non chiudiamo tutto il resto, e non ci sono motivi per farlo”.

Il ministro Bianchi: “I dati sulla scuola”

Poi ha preso la parola il ministro dell’Istruzione Bianchi. “Ad oggi – ha spiegato – gli assenti perchè positivi o in quarantena fra i docenti sono rispettivamente 3,6% e 2,4% quindi nel complesso un 6% dei docenti è assente per questi motivi. Fra gli studenti siamo al 2,2% di positivi e in quarantena al 2,3%, complessivamente siamo al 4,5%. Stiamo quindi controllando le situazioni perchè – ha concluso – abbiamo operato con attenzione in tutto questo periodo”.

“I comuni che hanno fatto ordinanza di chiusura sono il 3,07% del totale dei comuni. Quindi, non è dilagato il fenomeno. La situazione è contenuta, le scuole hanno riaperto. È mancata la Campania, e la Sicilia che ha deciso di utilizzare i 3 giorni di vacanza a disposizione del calendario delle regioni. Ma abbiamo ripreso, come a settembre e come ad aprile scorso. Abbiamo molto a cuore i nostri ragazzi e siamo responsabili”. Ha aggiunto il titolare del ministero dell’Istruzione.

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L’obbligo vaccinale e la lotta ai no vax

Il presidente del Consiglio è tornato poi, rispondendo alle domande, sulla scelta di introdurre l’obbligo vaccinale. “Abbiamo deciso – ha detto Draghi – di concentrare il provvedimento sulle classi di età che occupano massimamente le terapie intensive, tra questi i non vaccinati sono i due terzi. Quali sono i motivi? Proteggere la loro salute e quella di noi tutti perchè con questa occupazione ospedaliera chi non ha il Covid si trova in condizioni difficili”.

“I colori delle regioni, cioè il grado di costrizione sociale a cui siamo sottoposti – ha aggiunto il premier -, che dipendono dai parametri che riguardano l’ospedalizzazione: quanto più riusciamo a ridurre la pressione tanto più potremo essere liberi. Questi sono i motivi sottostanti alla decisione, ma occorre una base scientifica”.

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A Draghi è succeduto l’intervento del ministro della Salute Roberto Speranza. “L’ultimo decreto è per far fare un passo avanti importante al nostro paese: oggi siamo all’89,40% di over 12 con prima dose, quindi sono non vaccinati poco più del 10% over12 che occupa i due terzi di posti in intensiva e 50% in area medica, quindi vogliamo ridurre i non vaccinati per ridurre la pressione sugli ospedali. Obiettivo essenziale del governo – ha aggiunto Speranza – è provare a ridurre ancora l’area dei non vaccinati , una minoranza, per ridurre la pressione sui nostri ospedali”.

Speranza ha approfondito il dato sui no vax che vanno in terapia intensiva e sull’importanza della somministrazione del suolo. “Su 100mila persone ci sono 23,2 persone che vanno in intensiva e sono i non vaccinati . Quando si va ai vaccinati con due dosi da più di 4 mesi, il dato passa da 23 a 1,5, quindi crolla clamorosamente e scende a 1 quando la vaccinazione avviene in ciclo primario entro 4 mesi e col booster si va a 0,9, secondo un grafico Iss. Se vogliamo ridurre la pressione sugli ospedali e salvare vite umane e se vogliamo favorire la ripartenza economica e sociale del paese la strada prioritaria è ridurre l’area dei non vaccinati. E questa è una scelta che ha piena evidenza scientifica”.

Bollette, gas e PNRR

Anche altri i temi dell’incontro con i giornalisti. Anzitutto il caro bollette contro cui “la legge di bilancio – ha ricordato il premier Draghi – ha già stanziato 3,5 miliardi. Sono previsti altri provvedimenti nel trimestre successivo e nei mesi a seguire. La via dl sostegno governativo è importante ma non può essere l’unica. Occorre chiedere a chi ha fatto grandi profitti da questo aumento al prezzo del gas di condividerli con il resto della società”.

Per il presidente del Consiglio la questione va affrontata in Europa. “Normalmente i rischi si affrontano meglio a livello europeo, come sull’emergenza del prezzo del gas. Sulla proposta di stoccaggi comuni e acquisti congiunti di gas la discussione continua: ci sono diversità di opinioni ma niente esclude che alla fine si possa agire per gruppi di Paesi che fanno acquisti in comune, per esempio”. Lo ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa. “Il prezzo del gas ha avuto una caduta improvvisa negli ultimi giorni ma non è tornato ai prezzi precedenti. Molti dei prezzi dipendono da fattori geopolitici”, ha aggiunto.

Poi, si è parlato di Pnrr. Sono stati “appena raggiunti i 5 obiettivi che ci daranno la possibilità di avere la prima tranche di fondi del Pnrr”. Ha spiegato il premier Mario Draghi che ha aggiunto: “Bisogna essere impegnati ora per affrontare gli obiettivi che sono previsti per i primi sei mesi dell’anno”.


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