Rapina, estorsione e ricettazione nel Trapanese: sette indagati

Rapina, estorsione e ricettazione nel Trapanese: sette indagati

L'indagine del reparto operativo provinciale

TRAPANI – Un avviso di conclusione delle indagini da parte della Procura della Repubblica di Trapani, è stato notificato a sette soggetti trapanesi, nei confronti dei quali sono stati contestati i reati di rapina, ricettazione, estorsione e porto di armi in luogo pubblico. I sette soggetti sono i trapanesi Paolo Marino, 51 anni, Giuseppe Salerno, 32, Alessio Gigante, 32, ed ancora Giuliano Nicolò Giocondo Xhilone, 58 e Pietro Berri, 57, di Custonaci, il palermitano Antonino Bartolotta, 53, e infine Roberto Mazzara, 53, di Paceco.

I sette sono stati oggetto di indagini da parte dei Carabinieri del comando provinciale di Trapani nell’ambito dell’indagine antimafia denominata “Scrigno”. L’inchiesta, sviluppata dai Carabinieri del Reparto Operativo Provinciale, riguardò essenzialmente l’organizzazione della famiglia mafiosa trapanese a cominciare dal clan del capoluogo capeggiato dal pluripregiudicato Francesco Virga. Le posizioni dei sette raggiunti adesso dall’avviso di conclusione delle indagini furono a suo tempo stralciate dall’indagine principale e trasmesse per competenza dalla Procura distrettuale di Palermo alla Procura di Trapani, a coordinare l’inchiesta è il sostituto procuratore Antonella Trainito.

Nei confronti di Bartolotta, Berri, Marino, Salerno e Xhilone è contestata la rapina alle Poste di Paceco compiuta nel novembre 2015 e che fruttò loro un bottino di 16 mila euro. Gigante e Salerno rispondono del reato di estorsione, per avere preteso 350 euro da un soggetto per restituirgli il ciclomotore che loro avevano rubato. Reato di ricettazione contestato inoltre a Salerno e Marino. Mazzara e Salerno infine sono indagati per avere portato in luogo pubblico un fucile , utilizzato per compiere un danneggiamento. Alcuni degli indagati, come Alessio Gigante e Giuseppe Salerno, sono soggetti già colpiti da provvedimenti giudiziari per l’appartenenza alla criminalità locale trapanese, certuni indicati come “rais” per le condotte anche violente di predominio sul territorio.

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