8 marzo, Raia e Albanella |"Priorità diritti e lavoro" - Live Sicilia

8 marzo, Raia e Albanella |”Priorità diritti e lavoro”

Questi, secondo le parlamentari del Pd, a Palermo e a Roma, le necessità del governo.

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CATANIA –“Diritti e civili e lavoro siano le priorità del nostro paese. Quest’anno la giornata dell’8 marzo arriva a due settimane dall’approvazione in Senato del ddl Cirinnà sulle unioni civili, che seppur con diverse modifiche, e dopo mesi di discussioni e battaglie politiche, segna un passaggio importante, e crediamo che per centinaia di coppie omosessuali l’istituzione di un’unione civile debba considerarsi una vittoria sul piano del riconoscimento dei diritti fondamentali”. Lo dichiarano le parlamentari del partito democratico Luisa Albanella, componente della Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati, e Concetta Raia, presidente della Commissione UE all’Assemblea regionale Siciliana.

“Quella appena approvata è una norma di civiltà, che rappresenta un passo avanti per il nostro Paese che, in verità in questi anni sul tema, ha mostrato grande arretratezza e incapacità a trovare una sintesi tanto che ogni iniziativa parlamentare è sinora naufragata – commentano le deputate catanesi– ecco perché questa legge è senz’altro una conquista che vogliamo ribadire anche in questa occasione, nonostante il testo abbia subito lo stralcio della stepchild adoption, sui cui auspichiamo il Governo ponga subito rimedio”.

“Siamo convinte, infatti– sottolinea la deputata Luisa Albanella – che si debba rimettere mano più in generale all’intera materia delle adozioni così come intervenire perché le leggi 194 sull’aborto e 40 sulla procreazione assistita vengono applicate, al pari di come avviene nel resto d’Europa”. “La celebrazione dell’8 marzo sia anche l’occasione per fare il punto sul delicatissimo tema del lavoro– aggiunge Albanella– i recenti dati sulle assunzioni a tempo indeterminato realizzate grazie al Job Act sono positivi ma a ben analizzare evidenziano come le donne subiscano ancora discriminazione”.

“Voglio ricordare come questo Governo stia andando nella direzione giusta – aggiunge – solo nel corso del 2015, è stata approvata la legge sul congedo dai luoghi di lavoro per le donne vittime di violenza per tre mesi; la cancellazione delle cosiddette dimissioni in bianco che penalizzavano soprattutto le donne; l’estensione del diritto alla maternità anche per le lavoratrici iscritte alla gestione separata; il riconoscimento della maternità come valore e non come assenza, tale che le donne non siano più estromesse dai premi di produttività”. “Nelle commissioni proseguono le attività per le questioni ancora aperte come le pensioni di reversibilità e interventi sulla povertà” “Ribadiamo la necessità che le politiche del lavoro non prescindano dalle buone politiche sul welfare, che siano garanzia di effettiva parità di trattamento, di condizioni, di occupazione e di realizzazione professionale, per le donne che siano anche madri o figlie”.

“Abbiamo solo accennato alla violenza di genere, dell’ulteriore passo avanti sul piano legislativo, dopo la ratifica nel 2013 della Convenzione di Istanbul e il decreto sul femminicidio – commentano ancora le deputate Raia e Albanella – dovendo purtroppo ancora sottolineare come il fenomeno vada combattuto sul fronte della crescita culturale che attraversi ogni strato e condizione sociale, economica, di istruzione e di razza”. “Sul fronte lavoro e sviluppo, la Sicilia ha oggi più che mai una grande opportunità con i fondi sulla programmazione 2014-2020 – annuncia la presidente della commissione UE Concetta Raia – i soldi ci sono servono strategie, progetti virtuosi e sostenibile”.

“La Commissione Europea che presiedo – aggiunge Concetta Raia– ha approvato la strategia dei piani di investimento siciliani, quindi è già pronta a partire la nuova programmazione dei fondi strutturali ed investimenti europei per il settennio 14-2020 secondo sue diverse direttive: quella dei POFESR (fondi strutturali) e quella dei POFSE (fondi sociali). La Sicilia questa volta non si presenta tra i peggiori, per una volta non siamo l’ultima regione del Mezzogiorno anche se ancora i bandi non sono partiti.”

I fondi Pofesr sono 4 miliardi e 453 milioni (3340 di risorse comunitarie e 1313 di risorse nazionali); i PoFse 820 milioni di euro (di cui 620 di risorse europee; PSR 2 miliardi 212 milioni. A queste risorse si aggiungono le quote siciliane dei programmi operativi nazionali (PON). L’obiettivo è rafforzare il sistema produttivo, diffondere servizi innovativi e promuovere la più ampia diffusione della cultura e dell’innovazione. A questo va aggiunto che lo sviluppo regionale viene ancorato a sei traiettorie: energia Smart comunities, le scienze della vita agroalimentare, turismo, beni culturali, economia del mare”.

 

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