Dare il meglio nel momento piu’ difficile. Cosi’ fanno le prime della classe. Ruolo che il Milan interpreta con personalita’ degna della migliore capolista. A Catania i rossoneri aspettano di restare in dieci per dare alla gara la spallata vincente. E’ l’espulsione di Van Bommel al 54′ a scuotere la squadra di Allegri, che in inferiorita’ numerica offre il meglio di se’ colpendo due volte e rinsaldando un primato che adesso la vede, in attesa delle partite di domani, a +7 sulla seconda, il Napoli.
Il duo Robinho-Ibrahimovic conferma un’intesa crescente confezionando il 2-0 che doma gli etnei, la cui serie negativa prosegue assumendo contorni preoccupanti (nessuna vittoria nel 2011, sei sconfitte nelle ultime sei giornate). Niente da fare per Simeone, alla seconda battuta d’arresto in altrettante uscite sulla panchina catanese. Il ”Cholo” dovra’ lavorare molto per conferire ai suoi maggiore incisivita’ in avanti, dove Maxi Lopez non e’ assistito in modo adeguato.
Il fatto che Abbiati non abbia dovuto compiere neppure una parata e il gol fallito da Pesce nel recupero a un metro dalla linea di porta sono l’emblema degli stenti offensivi di un gruppo che non riesce a sfruttare neppure quasi 40 minuti in 11 contro 10. Si parte e il Milan impiega 30 secondi per andare al tiro. Il rasoterra di Robinho bloccato da Andujar non e’ pero’ l’inizio di un monologo. Il Catania cerca di non farsi schiacciare proponendo un modulo elastico, nel quale Gomez va ad affiancare Maxi Lopez in fase offensiva, ripiegando a centrocampo nei momenti di non possesso palla. Allegri chiede a Robinho e Cassano di non dare troppi punti di riferimento alla difesa avversaria, ma i rossoneri trovano pochi varchi. Un destro sballato di Ledesma su bell’invito di Lopez e un tocco ravvicinato di Cassano, scappato al fuorigioco ma stoppato da Andujar, rappresentano le occasioni migliori di un primo tempo in cui e’ l’agonismo a farla da padrone.
L’episodio che cambia gli equilibri arriva dopo nove minuti della ripresa, quando Van Bommel, gia’ ammonito, rimedia ingenuamente il secondo cartellino giallo per un fallo a centrocampo su Ledesma, lasciando i compagni in dieci. Il Massimino si esalta, ma a passare, dopo soli tre minuti, e’ il Milan: punizione di Ibrahimovic sulla quale Andujar respinge corto regalando a Robinho il tap-in vincente. Acquisito il vantaggio, Allegri ridisegna la sua squadra sostituendo Cassano con Oddo: il nuovo entrato si piazza a destra in difesa, Bonera va a fare il centrale e Thiago Silva sale a centrocampo.
In superiorita’ numerica e non avendo piu’ nulla da difendere Simeone replica passando alla difesa a tre con Augustyn fuori e Ricchiuti sulla trequarti. E proprio Ricchiuti ha sul sinistro una palla d’oro per pareggiare, ma la sua girata da pochi metri su servizio di Pesce si perde oltre la traversa. Il Catania pressa cercando la porta di Abbiati con un colpo di testa di Pesce a lato non di molto, poi sono i rossoneri a venire fuori con due conclusioni di Ibrahimovic ed Emanuelson che chiamano Andujar all’intervento. Simeone gioca anche la carta Morimoto, ma non serve. La sterilita’ offensiva permane e Ibrahimovic mette la parola fine sulla contesa sfruttando un assist di Robinho (palla in mezzo alle gambe del difensore) e battendo Andujar con un destro angolato.