PALERMO – Tre assoluzioni al processo per la “guerra” sulla gestione del Kalhesa. Il locale notturno era stato chiuso nel 2016 (ora è di nuovo aperto, sotto un’altra gestione) a seguito delle vicende civilistiche e penalistiche nate dai contrasti tra la cooperativa che aveva preso in affitto l’attività e la società che lo gestiva.
La quarta sezione del tribunale, presieduta da Bruno Fasciana, ha assolto tre ex soci: Pietro Ortolani, Francesca Mandalà e Maria Caruso. Un verdetto che si pone in contrapposizione con quanto deciso in un processo dove altre tre soci furono condannati a 4 mesi. Per questi ultimi, che avevano scelto il rito abbreviato, si attende la decisione della Cassazione.
Secondo l’accusa, gli imputati “avrebbero determinato un’artificiosa maggioranza con diritto di voto pari a 5/7 del capitale sociale nel corso dell’assemblea del 13 aprile 2015 e deliberavano l’esclusione di alcuni soci per asseriti inadempimenti”.
Insomma, sarebbe stato una tattica per prendere in mano le redini del noto locale notturno che si trova al Foro Italico. I soci e presunti “raggirati” si erano costituiti parte civile.
Il Tribunale ha accolto la tesi difensiva degli avvocati Marcello Madonia ed Enrico Tignini. Gli imputati assolti non dovranno risarcire le presunte vittime, e cioè gli ex soci Marcello Pellerito e Manfredi Giangrasso, oltre a due avvocati, Valeria Miceli e Sandro Geraci.