ROMA – Alle 11 prenderà il via la quarta votazione per l’elezione del Presidente della Repubblica, che vedrà il quorum scendere a quota 505. Tra i partiti, però, c’è ancora caos e non si è trovato un nome su cui convergere.
Il centrodestra si è riunito in riunione negli uffici della Lega a Montecitorio, si cerca il nome giusto che possa avere l’ok dal centrosinistra e dal M5S.
Il segretario del Pd Letta annuncia un voto per venerdì ma, assicura, “non ci sarà un presidente di destra”. Giallo con smentita su un incontro Salvini-Cassese. Segnali dai mercati, lo spread sale a 140. Segnali anche dalla terza votazione a vuoto: calano le schede bianche, 125 voti a Mattarella, 114 preferenze a Crosetto (quasi il doppio dei 63
grandi elettori di FdI), a quota 61 il giurista Maddalena, e 52 preferenze Casini.
“Prima si fa e meglio è, ma non sarà lui a proporre dei nomi di sinistra“, spiega Salvini prima del vertice dei leader del
centrodestra, e chiede al centrosinistra di fare proposte. “Io continuo a lavorare a una proposta di centrodestra”, osserva. Quanto al premier Draghi, osserva che “è prezioso lì dov’è”, e dice no a giochini con i premier. “Casini? È una proposta della sinistra, è stato eletto con il Pd”. Ma è stato eletto in passato anche con voi, chiedono i cronisti. E Salvini: “Appunto…”
Renzi: “credo che non si si chiuderà oggi, credo si chiuderà domani. Credo che il centrodestra lascerà passare ancora un giro, e poi domani andranno a più miti consigli”.
“Non abbiamo mai posto veti nei confronti di chicchessia, non vedo lo stesso garbo da parte di altri: in democrazia ognuno è legittimato a fare il capo dello Stato. Non c’è né vittoria né sconfitta per nessuno. E’ tramontato il candidato del centrodestra, come quello di centrosinistra”. Così il coordinatore di Fi, Antonio Tajani, arrivando al vertice del centrodestra. Alle 10 si terrà una riunione dei grandi elettori di Forza Italia, ha detto Tajani. Poi su Silvio Berlusconi dice: “Sta bene, gli ho illustrato la situazione. Ora valuteremo”.
“Credo che non si si chiuderà oggi, credo si chiuderà domani – secondo il leader di Italia viva Matteo Renzi a Radio Leopolda -. Credo che il centrodestra lascerà passare ancora un giro, e poi domani andranno a più miti consigli. Oggi sarà un’altra giornata di tempo perso. Questa è una liturgia che andava bene negli anni ’40 e ’50. Non hanno il coraggio di formalizzare una battaglia e rischiano di perdere pezzi di credibilità i leader di centrodestra e centrosinistra. O si pensa all’Italia dei prossimi 7 giorni o si pensa all’Italia dei prossimi sette anni. Se pensi ai sondaggi non sei un leader. Devi avere il coraggio di scegliere. Si arriva all’Italia del 2029. I leader hanno paura, ma non possono perché se hanno paura non sono leader. Non hanno il coraggio di contarsi”.