Oltre a Sebastiano Tusa, assessore alla Cultura, agli spazi espositivi e al mare, nella giunta di Alessandro Aricò ci sarà il dottor Muscarella, direttore del centro Hospice dell’Ospedale Civico di Palermo. Sei le liste che appoggiano il candidato sindaco:quella di Futuro e Libertà, il suo partito, dell’Mpa, del Movimento Popolare Siciliano, di Palermo Avvenire, di Chiamala Città e dell’Api.
“La mia – ha chiarito il candidato sindaco – è stata una scelta quasi obbligata, una scelta della coalizione, una scelta di lealtà e di coerenza. Avevamo detto no a un sistema che aveva governato negli ultimi anni e non potevamo fare parte della stessa coalizione. Il candidato che avevamo prescelto per contrastare questo sistema è stato il primo che invece ha chiamato in causa il Popolo delle libertà”.
Tante le trovate escogitate per questa campagna elettorale. Ha fatto scalpore il trenino. Ma tutto a costi ridotti assicura: “Ritengo che una campagna elettorale si debba fare con i migliori mezzi di comunicazione. Per quanto riguarda le spese sono ridotte. E in questo periodo di crisi convengo che debba essere una campagna sobria”. E sul contestato “trenino Aricò”, il candidato ha chiarito che è stato omaggiato, rispolverato per l’occasione e che “ha portato il buon umore ad una città che sta diventando triste”.
La sua ricetta per far fronte all’emergenza dei conti e delle partecipate: controllare l’azione degli amministratori, eliminare gli sprechi; colmare il gap che le aziende hanno costruito in questi anni, prevedere il 15% di prepensionamento per l’esercito dei dipendenti delle partecipate, costruire una holding e privatizzare almeno il 40% delle aziende.
“Sono stato assessore alle partecipate – ha concluso Aricò – Io ho adottato delle delibere che hanno permesso ad alcune aziende di chiudere con un utile di bilancio. La Gesip nel 2008 ha chiuso con un bilancio in attivo. Oggi è sull’orlo del fallimento”. Gli ultimi fatti di cronaca lanciano un segnale profondo a coloro che stanno correndo per la carica di primo cittadino. Per questo la rinascita delle periferie è uno dei temi che non può essere trascurato. Prevista la creazione di un assessorato al decoro urbano.
L’evoluzione della vicenda Lombardo avrà delle ripercussioni inevitabili sulla vita politica. Il presidente della Regione ha detto che si dimetterà a prescindere dal pronunciamento dei giudici, lo farà prima ancora. Ma Alessandrò Aricò non crede che possa indebolire la sua candidatura, anzi può portare un vantaggio in termini di opinione. “Quelle dichiarazioni – ha detto – sono un atto di maturità politica. Non vuole far subire alla Sicilia quello che ha subito negli ultimi anni e dimostra di aver un grande coraggio e di amare profondamente la nostra terra”.