Lo 'schiaffo' di Miccichè, i fischi: i giorni neri di Musumeci

Lo ‘schiaffo’ di Miccichè, i fischi: i giorni neri di Musumeci

Cosa farà il presidente della Regione? Perché ha detto quello che ha detto. L'ira di Giorgia Meloni.
IL GIALLO DI NELLO
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I giorni neri di Musumeci. Occhio al titolo che sintetizza la cronaca politica, ma che pure, un domani, quando sarà sotto gli occhi di un lettore del futuro, potrebbe far pensare a un film o al teatro. Per cui, il suddetto potrebbe chiedersi, essendo un po’ distratto e poco informato: Musumeci, chi è costui? La risposta vale da postilla: è il presidente della Regione (di centrodestra, in Sicilia), nell’anno di grazia 2022, alle prese con uno spinoso (per lui) problema. Vorrebbe, forse non vuole più, ricandidarsi, ma ci sono altri risoluti a sbarrargli il passo. Il contrasto descrive l’azione drammatica con un finale a sorpresa che verrà svelato nella conferenza stampa di giovedì: non si ricandiderà, come lascerebbero presagire alcune dichiarazioni un po’ bofonchiate? Addirittura si dimetterà, con una specie di colpo di scena? O resterà al suo posto, nel caso, con una credibilità politica in picchiata, per un mezzo annuncio indignato non seguito dai fatti?

Avvertenza: ricordiamo agli spettatori che non si tratterebbe di un inedito. Anche quando il governatore venne umiliato dal voto per i grandi elettori del Presidente della Repubblica, arrivando soltanto terzo, divamparono fuoco e fiamme, in una masculiata memorabile.

Perché Nello (Musumeci) sbotta? La cronaca politica la stiamo, appunto, raccontando, per filo e per segno, circa le motivazioni strategiche eventuali e gli esiti avverabili. Ma crediamo che ci sia una sorta di spinta interiore e umanissima tra le premesse della declamazione di cui si narra. Musumeci che legge una pepatissima intervista di Gianfranco Miccichè, acerrimo avversario, con l’ennesimo affondo. Musumeci che finisce nella salace tenaglia di Ficarra e Picone, a Taormina, prendendosi pure qualche fischio, dopo avere improvvisato un comizio. Musumeci che arde di sdegno e dice quello che ha detto. Ci sarà magari una tattica, ma sembra che ci sia pure una deflagrazione vulcanica dell’animo.

Il risultato? Una bolgia. I suoi lo difendono, con timbri accorati, però, sotto sotto, sono indispettiti: ma come, Nello, noi battagliamo per te e tu ci fai questa mala parte? Non l’avrebbe presa bene, come è presumibile, nemmeno Giorgia Meloni che si è spesa per il Musumeci-bis, mettendoci faccia e impegno. Ci sarebbe stata una reciproca comunicazione dai toni cortesi, ma poco concilianti. E poi gli altri, gli antipatizzanti, che non sanno che pesci prendere, senza andare a vedere il vero volto dell’esternazione. Avrebbero voglia di esultare in forma di Tardelli dopo il gol a Schumacher e temporeggiano: hai visto mai che c’è trucco? E si vive così, in Sicilia, con le emergenze in abbondanza, le bocche da sfamare e il Covid che bussa alla porta. Se la realtà non piace, c’è comunque l’occasione dello svago a tinte forti. I giorni neri di Musumeci. Cinema o teatro, poco importa. (Roberto Puglisi)


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