PALERMO – A Palermo vige un patto fra boss. Siglato ad “alti livelli”, come ha riferito il collaboratore di giustizia Marcello Puccio, soldato del mandamento di Porta Nuova. Lo ha raccontato ai pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia. Il suo verbale è confluito nell’inchiesta che ha portato a 18 arresti.
Uno degli uomini della droga sarebbe stato Leonardo Marino. Puccio ha spiegato che “gli davano 2500 euro la settimana” per spacciare “in giro con i cellulari, questi sono accordi che prendono le massime cariche con tutti i mandamenti di Palermo e tutti i ragazzi sono autorizzati a lavorare con i cellulari ovunque, basta che chiama il cliente uno di Porta Nuova può andare a Mondello, può andare allo Zen, può andare in qualsiasi posto”.
Per gli affari della droga i mandamenti hanno fatto cartello. Arriva un grosso carico e le famiglie se lo dividono. Ancora Puccio: “Io mi sono occupato di spaccio anche per diversi mandamenti. Ho venduto fumo e cocaina e qualche volta anche eroina. Per come mi è stato spiegato sin da giovane, quando arriva il carico a Palermo un mandamento paga e la da ai suoi referenti. Per la cocaina c’è Roberto Verdone, parlo dell’attualità. L’hashish va a Nicola Di Michele. L’eroina va a Giorgio Stassi. Che va a loro me lo ha detto Giuseppe Di Giovanni di persona”.
E cioè l’uomo arrestato dai carabinieri del Nucleo investigativo con l’accusa di avere retto il mandamento, prima di passare il testimone allo scarcerato Tommaso Lo Presti. Accanto a lui c’era Giuseppe Incontrera, assassinato nei giorni scorsi a colpi di pistola alla Zisa.
Che succede se qualcuno vende droga reperita su altri canali? La riposta di Ciullia è impietosa: “Se lo fa, muore. E’ automatico. Chi compra senza permesso prende come minimo 50-60 colpi di mazza in testa e gli viene levato tutto”.
Puccio ha raccontato un esempio concreto: “Un ragazzo che lavorava nella piazza di spaccio di Giuseppe Incontrera, tale Elias Begnamina, in piazza Ingastone, via Cipressi, dove vendono eroina, cocaina e crack, aveva fatto delle dosi impacchettate come quelle della piazza di spaccio ma un cliente si era lamentato che non era pura come quella che comprava normalmente in quel luogo. Appena è successo è intervenuto Incontrera Giuseppe che ha visto la sostanza e ha detto che non era la sua. Gli ha dato quella regolarmente venduta e il ragazzo è stato picchiato. Aveva preso ovuli di cocaina da africani”.