CATANIA – “Sono passati quasi cento anni dall’ultimo regolamento”. L’architetta Marina Galeazzi, per presentare il nuovo regolamento dei servizi cimiteriali del Comune di Catania, torna indietro fino a un secolo fa. A quando, cioè, nel 1929, una tumulazione costava mille lire ed era stato il podestà fascista a mettere nero su bianco le regole del camposanto di via Acquicella.
A cento anni di distanza a cambiare sono molte cose, non ultimo le denominazioni: “Una notazione di genere – aggiunge Galeazzi, la dirigente comunale che ha elaborato il regolamento – Si propone il cambiamento del nome da «Viale degli Uomini illustri» a «Viale delle Persone illustri». Non voglio fare la femminista ma i tempi sono cambiati…“.
Il nuovo regolamento prevede un contratto tra l’amministrazione e i cittadini, una sanatoria rispetto alle modifiche e alterazioni delle tombe avvenute in mancanza di regole appropriate, e la gestione delle urne cinerarie. Si affronta poi il tema delle concessioni degli spazi, che attualmente durano 99 anni e che, alla morte del concessionario, possono passare ai parenti.
“Speriamo che questo regolamento possa essere il primo passo per ridare dignità ai deceduti e ai loro familiari”, è l’augurio bipartisan dell’aula consiliare. Con venti emendamenti, molti dei quali fatti propri dall’amministrazione rappresentata dal commissario straordinario Federico Portoghese, e venti voti favorevoli (l’unanimità dei presenti) il regolamento viene approvato dal senato cittadino.
“Sono soddisfatto di questo grande risultato del Consiglio comunale – dice a LiveSicilia il presidente Giuseppe Castiglione – Dal 1929 non si aggiornavano le regole e lo abbiamo fatto noi, con la proficua collaborazione di maggioranza e opposizione. L’ennesima dimostrazione del grande senso di responsabilità di quest’aula”. Castiglione aveva già dichiarato a questa testata di tenere profondamente all’adozione del regolamento del cimitero, che sarà uno degli ultimi atti della sua presidenza, prima dele sue dimissioni e dell’insediamento come deputato all’Assemblea regionale siciliana.