Nervi tesi in Commissione Antimafia per le modifiche al regolamento - Live Sicilia

Nervi tesi in Commissione Antimafia per le modifiche al regolamento

I deputati di centrodestra masticano amaro.

PALERMO – Nervi tesi in Commissione Antimafia. Galeotto fu il regolamento interno e le modifiche apportate che ottengono il via libera ma incassano il voto contrario dei componenti di centrodestra.

Centrodestra: “Prassi pericolosa”

“Oggi abbiamo votato contro alcune modifiche al regolamento della Commissione Antimafia, che rischiano appunto di aprire la porta ad una pericolosa prassi di modifica dei regolamenti in corso d’opera o, peggio, ad personam che potrebbero snaturare il ruolo istituzionale della Commissione stessa. Se garantismo deve essere allora che lo sia tutti i giorni, senza toni e partigianerie, come quelli cui abbiamo assistito nelle scorse settimane, che non servono alle Istituzioni e alla loro credibilità”, scrivono in una nota congiunta Marianna Caronia, Giuseppe Castiglione, Bernardette Grasso, Marco Intravaia e Carmelo Pace. 

Il riferimento a La Vardera

Il riferimento, nemmeno troppo velato, è al deputato Ismaele La Vardera che nelle scorse settimane aveva acceso la miccia e fatto scoppiare il caso Gennuso, una storia che è volta al termine con le dimissioni del deputato azzurro (sotto processo per estorsione) dalla vice presidenza della commissione.  Vecchio regolamento alla mano, Gennuso sarebbe stato incompatibile nel ruolo  all’interno dell’ufficio di presidenza. Le modifiche al regolamento della Commissione (ritenuto troppo restrittivo perché contemplava il rinvio a giudizio per qualunque reato) che il presidente Antonello Cracolici illustrerà oggi pomeriggio in conferenza stampa riguardano la restrizione del campo delle fattispecie previste per l’incompatibilità ai soli reati previsti dalla legge Severino.

Le modifiche al regolamento

Le modifiche previste, tuttavia, allargano il campo a tutti i membri della Commissione: in altre parole l’incompatibilità con la permanenza in Antimafia (e non solo all’interno dell’ufficio di presidenza) riguarderà tutti i componenti che abbiano in corso procedimenti per accuse che rientrano nel campo dei reati gravi “gravi” come quelli per mafia corruzione o previsti dalla Legge Saverino. Così facendo verrebbe depennato dal regolamento il reato di diffamazione, accusa che pende sul giornalista Ismaele La Vardera: da qui le critiche esternate dei deputati del centrodestra per un regolamento confezionato ad personam. Accuse che i vertici della Commissione rigettano in toto sottolineando la ratio di un intervento che discerne tra reati gravi e reati meno gravi. 


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