L’intento primario di questo intervento di ampliamento e restyling realizzato dalla designer d’interni Raffaella Pozzi è stato quello di identificare negli spazi comuni dello studio di professionisti palermitani committenti una nuova immagine aziendale più uniforme, creando legami semantici fra i due piani su cui si sviluppano le singole aree di lavoro più private, con toni e sfondi dai colori pacati che concorrono a rendere tutto l’ambiente lavorativo più armonico e produttivo.
La grande sala-biblioteca è stata riqualificata con una laccatura chiara senza stravolgerne il ruolo di baricentro ideale dell’impianto originario e un moderno impianto per videoconferenze e gli arredi sono stati scelti tra le produzioni dei grandi nomi del design contemporaneo internazionale. A pavimento i listoni di parquet in rovere sbiancato rifrangono la nuance avana delle pareti satinate opache donando all’ambiente un piacevole effetto naturale ambrato che raramente si ritrova nei luoghi di lavoro; la scala in wengé segna inequivocabilmente la parete di fondo con un profilo pulito e deciso, sottolineato dai dettagli in acciaio. L’isola di pelle rossa formata dal divanetto e dalle poltrone Frau è l’area dedicata alla sala d’attesa che accoglie con classiche forme morbide i clienti all’ingresso.
L’efficienza luminosa raggiunta con l’attenta progettazione dell’impianto di illuminazione ha puntato prevalentemente, oltre che a mantenerne bassi i costi di gestione, a privilegiare un alto indice di resa cromatica degli apparecchi illuminanti per non interferire con le scelte di colore alla base di tutto il concept progettuale.
La definizione dei nuovi spazi lavorativi tematizzati dall’iconografia contemporanea delle diverse collezioni dei complementi d’arredo si rivela come una scelta progettuale in contrasto con l’idea ormai obsoleta dell’immagine aziendale coordinata, staccata dalla ripetitività del segno progettuale riproposto in serie in ogni ambiente, ma di grande contenuto evocativo per l’immagine d’insieme elegante, mai chiassosa o sottotono, che ne consegue.
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Foto di Fabio Gambina