CATANIA – L’ex campione di rugby Orazio Arancio, 55 anni, è tra gli assessori designati dal candidato dell’aera progressista a sindaco di Catania, Maurizio Caserta. La designazione è stata resa nota durante un incontro elettorale, alla presenza della capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Braga, e del segretario regionale Dem, Anthony Barbagallo, in piazza Michelangelo. Arancio è stato anche dirigente sportivo ricoprendo in passato il ruolo di consigliere della Federazione italiana rugby. “Orazio guiderà da rugbista qual è l’azione di sfondamento da capolista al consiglio e da assessore indicato, nessuno può occuparsi dello sport e delle tematiche a questo legate meglio di lui”, commenta con entusiasmo la segretaria provinciale Maria Grazia Leone. “La nostra è una squadra non un luogo dove c’è un uomo solo al comando. Ci siamo dati alcune direttrici in questa campagna elettorale. La prima è quella del ritorno nelle piazze, far sentire forte e chiara la presenza del Partito democratico accanto alla gente”, ha detto Barbagallo.
Braga: “Con Caserta una pagina nuova”
“Il Partito democratico assieme ad altre forze della coalizione sta sostenendo convintamente la candidatura di Maurizio Caserta a Catania. La città merita un futuro diverso, da costruire qui assieme ai candidati per scrivere una pagina nuova a partire dai temi sociali e ambientali che Catania soffre da troppo tempo”, ha detto la capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Braga. Nel corso dell’iniziativa la capogruppo del Pd alla Camera ha affrontato vari temi nazionali. “Noi non abbiamo presentato alcuna proposta di modifica alla legge 40 (sulla procreazione assistita, ndr), ma ci opponiamo strenuamente al tentativo che la destra sta facendo di introdurre un reato universale che non avrebbe alcuna possibilità di applicazione. Credo che si debba invece rilanciare sulla necessità di vedere riconosciuti i diritti universali a tutti i bambini e bambine anche con la registrazione all’anagrafe comunale dei bambini delle coppie omogenitoriali, ha dichiarato. Poi una risposa al ministro Calderoli. “E’ un attacco al funzionamento delle regole democratiche. Noi ci opporremo in ogni modo perché cambiare la legge sui ballottaggi significa mettere in discussione il principio fondamentale che è quello di scegliere il candidato migliore. E’ una forzatura che Calderoli vuole fare. Non c’è nessuna volontà del governo e della destra di dialogare davvero sul tema delle riforme”.
All’iniziativa era presente tutto lo stato maggiore del Pd: il segretario regionale Anthony Barbagallo, la segretaria provinciale Maria Grazia Leone, i deputati regionali etnei Giovanni Burtone ed Ersilia Saverino, la deputata nazionale Stefania Marino, il vice segretario provinciale Nino Vullo, Chiara Mangiagli e Shueli Chrouda membri della segreteria provinciale, Giovanni Barbagallo, l’assessore designato Maurizio Spina e i candidati al consiglio comunale capitanati dal capolista (e assessore designato) Orazio Arancio