CATANIA. Enrico Trantino, neo sindaco di Catania, dà forma al programma per aggredire il doppio problema della sicurezza e della percezione di essa in città. Stamane il comitato per l’ordine e la sicurezza presieduto dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in Prefettura. Il capo delle Viminale annuncia nuove risorse ad implementazione di quanto già stanziato.
Eccolo: “Abbiamo fatto una riconoscimento importante di quelli che sono i temi generali della sicurezza a Catania che, nonostante la specificità, non sono del tutto distanti da quelli di altre realtà di tipo metropolitano. In termini di impegno abbiamo già dato rassicurazioni al sindaco Trantino sulle questioni della sicurezza di carattere generale e su quel bisogno della stessa in termini di percezione da parte della cittadinanza.beneficia di una quota limitata di 16 unità di personale delle Forze Armate per il progetto ‘Strade sicure’, complementare a quello delle Forze di Polizia sul territorio”.
“Per le città metropolitane come Catania – ha concluso Piantedosi – abbiamo in corso finanziamenti sino ad un milione di euro di risorse aggiuntive per la sicurezza urbana”.
Capitolo migranti
“Ieri abbiamo fatto un esercizio di mediazione su un testo normativo su cui si attendeva l’avvio all’approvazione da sette anni. Ovviamente si è tenuto conto delle visioni e delle posizioni di tutti. I migranti della rotta del Mediterraneo centrale arrivano in Italia. Crediamo di avere posto le basi per creare procedure e infrastrutture per fare in modo che se ne gestisca in maniera più dignitosa, umana e celere l’evoluzione successiva: chi ha diritto alla protezione internazionale e chi deve essere riammesso al paese d’origine. Ci conforta il fatto che abbiamo ottenuto un forte sostegno, per il supporto infrastrutturale e finanziario, da parte dell’Europa e una clausola di revisione del patto di due anno sul punto specifico. E questo ci permetterà di vedere in questo arco di tempo se avevamo visto giusto e ne valeva la pena investire o se, viceversa, bisogna cambiare rotta”.
“Lampedusa era l’isola preferita dalle ong”
“Lampedusa era l’isola preferita dalle ong, vi trasbordavano i migranti di loro iniziativa, prima dell’entrata in vigore delle nostra disciplina che è stato un avvertimento per cercare di gestire in maniera più disciplinata soprattutto gli hotspot”.
“Inasprimento delle pene contro la violenza sulle donne”
“Il provvedimento che riguarda l’inasprimento delle pene nei casi di violenza sulle donne secondo me è molto importante. E’ chiaro che non basta solo un’azione repressiva o comunque di carattere penale, questo tema riguarda problematiche di natura culturale che vanno affrontate. Tra le misure di pertinenza del ministero dell’Interno c’è l”estensione del ricorso all’istituto dell’ammonimento da parte del questore. E’ un istituto che presuppone che la vittima o la potenziale vittima vede nell’autorità di pubblica sicurezza un riferimento a cui rivolgere l’attenzione quando la situazione e in una fase preliminare. Incoraggeremo a rivolgersi agli uffici di pubblica sicurezza, polizia carabinieri e guardia di finanza, prima ancora che si ponga il problema della denuncia. La parte repressiva ci vuole, è doverosa ma ci vuole un progetto culturale complessivo per capire quali sono le cause e perché si inseriscono in un processo culturale di visione della donna come un oggetto e come una proprietà”.