Incendi nel Catanese: il Pd punta il dito contro Trantino e Schifani - Live Sicilia

Incendi nel Catanese: il Pd punta il dito contro Trantino e Schifani

La nota della segreteria provinciale.
LA POLEMICA
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CATANIA – Incendi ai piedi dell’Etna, il giorno dopo: scoppiano le polemiche. Il Partito democratico, con una nota firmata dalla segretaria provinciale Maria Grazia Leone, punta il dito sulla gestione dell’emergenza.

Il documento del Pd

“I racconti si susseguono comune per comune, ogni cittadino, amministratore o volontario – nella provincia di Catania – ha una storia da raccontare e un appello disperato da lanciare. Incendi divampati ad ogni angolo che hanno reso l’aria irrespirabile e distrutto terreni, depositi, attività commerciali, pinete, riserve e abitazioni costruite coi sacrifici di una vita.

Incendi che nella maggior parte dei casi avrebbero potuto essere domati se solo si fosse intervenuto in maniera tempestiva. E invece sono trascorse ore, mentre residenti, volontari e operatori provavano con mezzi di fortuna a controllare le fiamme, guardandole divorarsi interi pezzi di territorio. E vengono ancora segnalati fuochi in fase di riaccensione. Non si è visto un elicottero, non si sono visti canadair, gli amministratori hanno provato a darsi una mano, i comuni più colpiti non avevano nemmeno gli uomini per chiudere le strade coinvolte, nella quasi totalità dei casi la tragedia è stata evitata con una straordinaria catena di solidarietà e un poco di inventiva. Ogni persona ha provato a fare la propria parte, nella disperante e disperata assenza di mezzi idonei. Ad ognuno di loro, ai VV.FF, ai vigili urbani, alla
protezione civile, alla CRI, all’Ass.Naz.Carabinieri e a tutti i volontari che si sono mobilitati va
un grazie immenso.

Da settimane si sapeva del picco di temperatura di questo 25 luglio, da settimane si sapeva che sarebbe arrivato il vento e da sempre sappiamo che le uniche cose ad arrivare puntuali in Sicilia sono caldo e gli incendi. Tutti abbiamo letto i messaggi di quei sindaci disperati che hanno chiesto interventi che spesso sono arrivati in ritardo o non sono arrivati proprio. Dover scegliere tra salvare interi palazzi o ettari di parchi e polmoni verdi delle nostre città, è normale? Perché in tutta la regione Sicilia sono presenti 9 Canadair e operativi sono stati solo in 4 (perché gli altri 5 sono andati in avaria)? Perché gli elicotteri, come è capitato in passato, non sono stati mandati tempestivamente quando gli incendi erano ancora gestibili?

È vero, e se è vero, perché mancano 400 unità di personale per gestire le attività antincendio? E’ stato chiesto aiuto alle altre regioni? Perché non si è pensato per tempo a chiedere l’intervento di contingenti straordinari di mezzi e di uomini, mentre stavamo senza aeroporto, senza acqua e senza luce, in attesa della giornata più temuta dell’anno? Perché le manutenzioni agli impianti elettrici e idrici vengono solo svolte in modalità emergenziale e non si è mai proceduto ad una valutazione sistemica e ad un conseguente adeguamento delle infrastrutture?

Qualcuno si è preoccupato di capire quante morti per arresto cardiaco da disidratazione ed iperpiressia ci sono state in 48 ore nel comprensorio catanese? Come sono stati gestiti gli allettati gravi nelle interminabili giornata senza acqua e senza luce? Come metteremo a frutto i disagi subiti in questi giorni? considerato che il mese di agosto deve ancora iniziare. Gli effetti del cambiamento climatico hanno fatto il loro ingresso sulla scena in modo eclatante, già questo inverno, e noi, come previsto, non eravamo pronti allora e non lo siamo nemmeno ora.

Al di là di ogni appartenenza politica – fingendo di non sapere quali sono state fino ad ora le strampalate affermazioni sul clima di esponenti di primo piano della maggioranza di governo come Malan e Salvini, fingendo di non vedere che mentre la Sicilia brucia l’ex presidente della Regione, che di protezione civile e infrastrutture in Sicilia dovrebbe saperne qualcosa, stamattina sta in aula a sostenere la collega Santanchè, fingendo di non conoscere le 8947 puntate della telenovela del poltronificio SAC e delle partecipate cittadine – chiediamo risposte concrete al Sindaco Trantino e al Presidente Schifani, considerato che toccherà a loro indirizzare le vele, contare i danni e fare scelte coraggiose e tangibili.

Ci uniamo alla richiesta della deputazione nazionale e regionale affinché venga dichiarato lo stato di emergenza e chiediamo sia fatta luce su quello che è successo e su quali saranno le direttive chiare affinché non accada di nuovo. Uno stato di emergenza che faccia tesoro delle lacrime di chi ha perso tutto e ponga le basi per nuovi impianti, nuovi sistemi di coordinamento e gestione delle emergenze, nuove regole per la cura dei boschi e delle aree verdi, provvedimenti concreti e tempestivi per
l’ammodernamento delle infrastrutture. Nuovi interventi per garantire, finalmente, che il cambiamento climatico venga preso sul serio. Da tutti”.


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