NEW YORK – L’inondazione più importante dell’ultimo secolo a New York ha provocato ben 17 vittime nella East Coast degli Stati Uniti. Forse confortati dall’ultimo grande uragano, quell’Irene, che era stato preannunciato devastante per rivelarsi poi meno pericoloso, gli americani fino all’ultimo hanno creduto di non trovarsi di fronte ad una catastrofe: ma Frankestorm non ha avuto pietà e ha spazzato il territorio americano, lasciandosi dietro morte e distruzione.
Il presidente Obama, i governatori e i sindaci avevano già avvertito dell’enorme gravità e urgenza a cui si sarebbe andati incontro. E oltre le vittime, innumerevoli disagi a New York: evacuati i 215 pazienti dell’ospedale della New York University a causa di un black out nell’intero Lowe East Side: sale operatorie e rianimazione fuori servizio. E ancora grattacieli quasi piegati dalla forza del vento a Manhattan, Brooklyn e Staten Island e il livello dell’acqua nelle strade di un metro e mezzo. Circa 6 milioni e mezzo di persone sono rimaste inoltre senza elettricità.
L’acqua del mare ha raggiunto la metropolitana, allagandola e costringendo la società che la gestisce, la Mta, a rinviare la riapertura delle linee, che avrebbero dovuto essere riattive da oggi pomeriggio. Anche il trasporto aereo si è dovuto fermare: allagate le piste dell’aeroporto Kennedy e di La Guardia.