PALERMO– “Abbiamo nelle mani un nulla di fatto, al momento. C’è stato un incontro con l’assessore Nuccia Albano che ha promesso che porterà le nostre istanze in giunta. Per noi è troppo poco. La nostra protesta continua”. Mimma Calabrò, segretaria generale della Fist Cisl, commenta, di pomeriggio, un lunghissimo vertice, conclusosi nel tardo pomeriggio, nei locali dell’assessorato regionale al Lavoro, in via Trinacria, a Palermo, con la questione degli ex Pip sul tavolo. Le annunciate ricollocazioni, per ora, almeno riguardo alla tempistica, somigliano a un miraggio. La fine dell’emergenza per 2.500 persone che tirano avanti con un sussidio è una questione aperta. Da qui lo stato d’agitazione avviato stamattina, per chiedere una soluzione rapida che sia concreta, non soltanto teorica.
Le ragazze e i ragazzi entrati nel bacino vent’anni fa, questo diceva il colpo d’occhio mattutino ai cancelli dell’assessorato, sono ovviamente invecchiati. I loro volti raccontano il volto stesso della politica siciliana, intesa come rapporto tra eletti ed elettori, spalmato per anni. Tutti appesi al gancio dell’emergenza che garantisce la sopravvivenza precaria. Tutti legati alla catena di uno spiraglio, di un’amicizia, di una rassicurazione, di una pacca sulla spalla. Dipendenti, giocoforza, da un mondo di relazioni complicate.
Lo sfondo è quello di una regione di precari che ambiscono alla stabilizzazione, di giovani che si impegnano nei concorsi, di un passato che vuole certezze, di un futuro che non ne offre, nello sgocciolare di pochissime occasioni di svolta. Stamattina, davanti all’assessorato, c’era una radiografia della Sicilia, nella didascalia della criticità. Ecco le voci raccolte.
Racconta Giovanni Parrino, 49 anni: “Ho cominciato nel Duemila, con la vecchia Amia. Ci portarono in un quartiere dove la munnizza saliva al terzo piano. Poi, sono stato ovunque. Nel 2010 Lombardo ci aveva assorbito con la Social Trinacria, il governo Crocetta ci licenziò. Io ho lavorato pure con la disoccupazione. Prendo un sussidio di 870 euro. Sono stanco, siamo tutti stanchi. Ci sentiamo nel limbo. Tutto è pronto, ma la macchina non parte. Per le prime assunzioni non dobbiamo andare oltre settembre”.
“Lavoro come supporto informatico in assessorato – dice Salvio Iaci, 53 anni -. Siamo disperati, non vogliamo più continuare in questo modo. Noi ci impegniamo, lavoriamo, siamo un sostegno importante ovunque”. Gli fa eco Valentina Terzo, 49 anni: “Non ce la facciamo più”.
Era il Duemila quando questi ex Pip, ex ragazzi, ex molte altre cose, cominciarono un percorso di emergenza. L’anno dell’ultima striscia dei ‘Peanuts’, della par condicio e dell’Orchestra Avion Travel che vinse il Festival di Sanremo con ‘Sentimento’: “E stare soli in mezzo al mare. Con la paura ogni tanto di affogare”. Il mondo è diventato altro, nel frattempo, ‘è cambiato, il mondo’, come si dice. Ma loro sono sempre dov’erano. Almeno per ora.