Finanziaria avanti, governo 2 volte ko col voto segreto DIRETTA

Approvati Bilancio e Finanziaria, l’Ars tornerà a riunirsi il 13 gennaio

Il centrodestra porta a casa la legge di stabilità: 29 voti favorevoli, 23 contrari

PALERMO – All’1:16 di domenica 21 dicembre, al termine di una lunga seduta durata otto ore, l’Ars ha approvato la legge di stabilità 2026-2028. Una manovra da 1,3 miliardi. Il tabellone di Sala d’Ercole ha indicato 29 voti favorevoli e 23 contrari. Il ddl trasmesso dalla giunta all’Ars contava 28 articoli, quello venuto fuori dalla commissione Bilancio ne conteneva 134. Alla fine l’Aula ha approvato una legge con meno di sessanta norme.

Il governo Schifani è riuscito a centrare per la terza volta di fila l’approvazione della legge di stabilità senza dovere fare ricorso all’esercizio provvisorio. L’ok arriva prima di Natale, e anche questo è un piccolo record, ma la giornata finale della manovra non è stata facile per governo e maggioranza. Nell’ultimo miglio della Finanziaria sono esplose le tensioni interne al centrodestra: il nodo dovrà essere affrontato necessariamente già dai primi giorni del prossimo anno.

FINE DELLA DIRETTA

2:35 – Galvagno, prima di chiudere la seduta, ha annunciato la data della prossima riunione del Parlamento: martedì 13 gennaio alle 15.

2:33 – Approvata anche la legge di Bilancio: 29 i voti favorevoli, 23 i contrari.

2:32 – L’ultimo a prendere la parola è il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno: “Ci apprestiamo a votare la terza Finanziaria senza esercizio provvisorio, un dato storico per questo Parlamento. Il merito va a tutte le forze politiche che fanno parte di questo Parlamento”. Il presidente dell’Ars rivendica la bontà della scelta di stralciare 77 articoli della legge di stabilità. Poi i ringraziamenti al personale, agli uffici, alla Giunta, al governatore Schifani, al vice presidente dell’Ars Nuccio Di Paola e a Ismaele La Vardera.

2:27 – “L’approvazione della Finanziaria non è stata facile ma l’opposizione ha svolto il suo ruolo in maniera responsabile”, è l’esordio dell’assessore all’Economia Alessandro Dagnino. “Dispiace per qualche misura ma siamo sicuri che potremo riproporla – aggiunge -. Un grande ringraziamento al presidente Schifani e al presidente dell’Ars, così come ai partiti di maggioranza”. E infine: “Oggi ha vinto la Sicilia, hanno vinto i siciliani”.

2:21 – L’ultimo deputato a prendere la parola è Cateno De Luca, capogruppo di Sud chiama nord: “Siamo ai titoli di coda della giunta Schifani – afferma -. Avevamo consegnato al governatore cento proposte ma nessuna di queste è stata presa in considerazione”. De Luca ha ripercorso tutte le tappe del confronto con il governo, fino a giungere ai lavori della commissione Bilancio, dove “la bulimia” dei deputati di maggioranza ha portato ad un testo di 134 articoli. “La Sicilia si cambia con le leggi e non con gli slogan a fondo perduto, facendo anche compromessi al rialzo per fare buone leggi”, ancora De Luca che ha poi tracciato il bilancio dell’attività di Scn. “Abbiamo elaborato cento proposte ma ne abbiamo salvate solo tre – ancora De Luca -. Alcune norme importanti approvate in commissione Bilancio sono state falcidiate in Aula. Siamo stati opposizione responsabile”. E infine un passaggio politico: “Schifani non ha più la maggioranza effettiva, è stato messo in minoranza politica. Per andare avanti deve azzerare immediatamente la sua Giunta”.

2:02 – C’è l’intervento del capogruppo del Mpa Giuseppe Lombardo: “Una Finanziaria di ottima fattura – dice -. Una manovra da 1,3 miliardi fortemente espansiva e che guarda a tutte le fasce sociali”.

1:57 – “La manovra finanziaria approvata dal parlamento regionale va ancora nella direzione di sostenere la crescita della Sicilia”. Così il capogruppo della Lega Salvo Geraci. “Abbiamo fatto un lavoro eccezionale, si tratta ancora di una legge di bilancio espansiva che sarà seguita, certamente, da una manovra ancora più imponente quando avremo la possibilità di appostare lo straordinario avanzo di amministrazione vicino ai 2,5 miliardi di euro”, conclude.

1:52 – Interviene per dichiarazione di voto anche il capogruppo di Forza Italia Stefano Pellegrino: “Un’ottima manovra, che dà risposte alle imprese e ai giovani”. Pellegrino ha ringraziato le opposizioni “per la collaborazione” nell’elaborazione della manovra. Poco prima aveva preso la parola il capogruppo di FdI Giorgio Assenza, che aveva ringraziato i deputati del suo gruppo epr la costante rpesenza in Aula

1:50 – “L’andamento dell’esame della finanziaria rispecchia lo stato confusionale di una maggioranza che ormai arranca senza ossigeno, è sempre più lacerata e tenta di scaricare su altri le proprie tensioni interne. Ancora una volta il gruppo Pd e le forze di opposizione hanno tenuto la barra dritta con senso di responsabilità, impedendo che fossero mantenute norme che nulla avevano a che fare con la finanziaria e proponendo misure concrete che in parte sono state inserite nella manovra”. Lo dice Michele Catanzaro, capogruppo del Partito democratico all’Ars.

1:48 – “Questa maggioranza è ormai in frantumi, al di là delle votazioni in Aula. Una legge di stabilità che non ha una visione programmatica. Una manovra che fa schifo”. Queste le parole del capogruppo M5s Antonio De Luca, al termine della seduta, nel corso delle dichiarazioni di voto. “Quest’aula ha perso l’autorevolezza che un tempo aveva. Questa è un’aula che è in grado soltanto di produrre qualche favore per qualche amico amministratore”. Il voto dei Cinquestelle sulla legge di stabilità “è negativo nel merito e nel metodo”.

1:34 – La tabella del voto finale alla legge di stabilità segna appena sei voti in più in favore della manovra: 29-23. Diverse le assenze nel centrodestra.

17:16 – C’è il voto finale alla Finanziaria. Galvagno ha poi sospeso la seduta per consentire alla Giunta Schifani di riunirsi per votare le variazioni al bilancio di previsione. Al rientro in aula le dichiarazioni di voto di maggioranza e opposizione, quindi il voto finale alla legge di bilancio.

1:02 – Approvati sia l’articolo 132 che il 133. L’intero articolato della manovra è stato votato. Manca soltanto il voto finale.

1:01 – Nessuna sorpresa nel voto delle tabelle. Si passa ora al voto dell’articolo 132, al quale queste sono agganciate.

00:38 – Il M5s chiede la votazione per parti separate delle tabelle. Si andrà al voto capitolo per capitolo. Duello tra De Luca e Galvagno.

00:35 – Il M5s con Antonio De Luca chiede un taglio di alcune voci delle tabelle, “altrimenti chiederemo la votazione per parti separate su ogni singola voce”.

00:30 – Interviene anche Mario Giambona (Pd): “Questa è una manovra che lascia indietro gli ultimi e i bisognosi. Le tabelle potevano essere utilizzate prevedendo misure di equità sociale ma così non è stato fatto dal governo”.

00:28 – Prende la parola il deputato Ismaele La Vardera: “Questo è un ‘maxi emendamento tabellare’, andrebbe accantonato”.

00:20 – “Emerge un incremento esponenziale di tutto ciò che sfugge all’attività dell’Ars, aumentano i fondi per gli assessorati che spendono finanziando eventi e sagre”, dice il deputato M5s Luigi Sunseri in merito alle tabelle. Secondo Sunseri Fdi e Forza Italia “escono rafforzate dalle variazioni tabellari”.

23:50 – Il Movimento cinque stelle con Antonio De Luca e Luigi Sunseri chiede il tempo necessario per analizzare l’emendamento del governo che riscrive le tabelle.

23:42 – La seduta riprende, si passa all’esame delle tabelle che contengono le voci di spesa degli assessorati e vari contributi.

23:23 – Di Paola, intanto, torna così sull’emendamento delle riserve aggiuntive ai Comuni. “Altro che tagliata fuori dalla finanziaria, Forza Italia è protagonista della manovra. “Altro che ribaltamento del tavolo ad opera delle opposizioni, come si vorrebbe far credere – aggiunge Di Paola – il M5s non ha mai fatto, e mai farà, accordi sottobanco sulla manovra. Queste accuse sono inaccettabili e certificano una sola cosa: l’esplosione dell’ormai ex maggioranza”.

22:30 – Mancano tre articoli per l’approvazione della Finanziaria. Al momento Sala d’Ercole è in pausa.

22:20 – Approvato anche l’emendamento che contiene le riserve aggiuntive per i comuni, contributi straordinari assegnati tramite formule specifiche che indicano le categorie dei comuni beneficiari. Prevista una spesa aggiuntiva di 21,5 milioni di euro. L’emendamento è firmato da diversi deputati di centrodestra. Il Movimento cinque stelle, con Nuccio Di Paola, ha chiesto il voto palese. Alla fine a votare per il sì sono stati numerosi deputati della maggioranza, cui si sono aggiunti alcuni del Pd e di Sud chiama nord. Contrari tutti i parlamentari M5s.

22:00 – Via libera all’articolo 11 che disciplina il Fondo per le autonomie locali e le riserve per i Comuni.

21:45 – L’articolo 16 prevede uno stanziamento di venti milioni di euro per Aica (Azienda idrica comuni agrigentini) per la copertura di un debito con Siciliacque e l’inserimento di Iblea Acque S.p.A tra i destinatari di un’erogazione straordinaria di 4 milioni di euro. “Un passo fondamentale per garantire la continuità e l’efficienza di un servizio essenziale per i nostri cittadini”, dice il deputato Dc Ignazio Abbate, commentando gli emendamenti che introducono misure di sostegno finanziario per la società in house affidataria della gestione del servizio idrico integrato dell’Ati di Ragusa. “L’emendamento, di cui sono firmatario insieme ad altri deputati tra cui Giorgio Assenza e Nello Dipasquale- spiega Abbate – prevede un’anticipazione finanziaria di 4 milioni di euro per il 2026. Si tratta di una boccata d’ossigeno vitale che permetterà a Iblea Acque di operare con maggiore serenità finanziaria, affrontando i costi di gestione e pianificando gli investimenti necessari sul territorio. Inoltre si scongiurerà qualsiasi ipotesi di acquisizione della stessa da parte di soggetti privati”.

21:32 – L’Aula approva l’articolo 16, così come emendato. Esultano M5s e Pd. “Dietro la soluzione che è stata raccontata come tecnica c’era, in realtà, una scelta politica sbagliata nel metodo e pericolosa negli effetti: una scorciatoia contabile – spiegano Dario Safina (Pd) e Cristina Ciminnisi (M5s) –, priva di una base giuridica solida e destinata a produrre solo nuovi contenziosi e squilibri finanziari”. “Il punto non è negare che l’acqua vada pagata – sottolinea Safina – ma prendere atto che oggi i Comuni non sono gestori del servizio idrico integrato. Lo dicono chiaramente le sentenze della Corte costituzionale e dei Tar. Senza gestione, senza banche dati, senza contatori e letture, non si può pretendere alcun recupero crediti”. Per Ciminnisi, la norma proposta dal governo Schifani “sarebbe arrivata nel momento peggiore”. “In provincia di Trapani per anni molti Comuni, pur non essendo formalmente gestori, hanno garantito interventi e manutenzioni per assicurare l’erogazione dell’acqua, senza ricevere alcun rimborso dalla Regione – sottolinea la deputata -. Oggi siamo finalmente a una fase decisiva, con l’Ati che ha avviato il percorso operativo per individuare il gestore del servizio idrico. Proprio adesso che servirebbe accompagnare i Comuni non sottraendo loro risorse fondamentali, la Regione tenta di sottrarsi alle proprie responsabilità”.

21:25 – Il governo presenta una riscrittura dell’articolo 16, dopo le richieste di pd e Movimento cinque stelle. Nella nuova versione non compare più la precedente proposta legislativa con la quale il governo intendeva anticipare a Siciliacque le somme dovute dai Comuni ex Eas per le forniture idriche, per poi recuperarle in dieci anni trattenendole direttamente dai trasferimenti regionali agli enti locali. L’Esecutivo ha ritirato il testo originario della norma riscrivendolo, senza ulteriori aggravi sulle casse degli enti locali.

21:15 – Si passa all’esame dell’articolo 16, che autorizza il trasferimento di venti milioni di euro in favore di Siciliacque per far fronte alla morosità dei comuni subita per il 2024 e il 2025.

21:12 – “Apprezziamo il grande lavoro svolto da maggioranza e opposizione nel trattare in finanziaria l’aumento delle ore del personale ex Pip”, dicono i sindacalisti di Fp Cgil, Cisl Fp, Sadirs/Ursas, Ugl e Uil. “La nostra protesta responsabile che ha trovato ascolto da parte del presidente Schifani ha dato i primi frutti nei confronti di chi ha stipendi al di sotto della soglia di povertà con appena 800 euro al mese”- continuano i sindacalisti”, aggiungono.

21:10 – “Abbiamo ottenuto lo stanziamento di 10,55 milioni di euro per consentire l’aumento delle ore lavorative degli ex PIP. È una scelta politica precisa, che va nella direzione di migliorare concretamente le condizioni di vita di migliaia di lavoratori, anche se ovviamente non basta e per questo continueremo a lavorare”. Lo afferma Mario Giambona, vicepresidente del gruppo del Partito democratico all’Ars, intervenendo sulle misure previste per gli ex Pip.

21:04 – “L’aumento dell’orario di lavoro degli ex Pip a 25 ore settimanali rappresenta un risultato concreto e atteso, frutto di una norma inserita e approvata all’interno della Finanziaria regionale. È un primo passo importante verso il riconoscimento della dignità lavorativa di migliaia di persone che da anni garantiscono servizi essenziali”. Lo afferma Edy Tamajo, assessore regionale alle Attività produttive, commentando l’approvazione della misura che incrementa l’orario di lavoro dei lavoratori ex Progetti di impiego pubblico. “Voglio ringraziare – aggiunge Tamajo – l’onorevole Marianna Caronia per l’impegno politico e istituzionale profuso affinché questa norma trovasse spazio nella Finanziaria. Il suo lavoro è stato determinante per arrivare a questo risultato, che oggi diventa realtà . L’obiettivo – conclude Tamajo – è continuare su questa strada. Sono certo che già con la prossima Finanziaria regionale sarà possibile aumentare ulteriormente le ore di lavoro, proseguendo un percorso di crescita che deve portare a condizioni sempre più stabili e dignitose per tutti i lavoratori ex Pip”.

20:52 – “Quella per gli ex Pip è una vittoria attesa, voluta e conquistata. La norma della Finanziaria che porta il loro orario a 25 ore settimanali rappresenta un risultato storico per Palermo e per centinaia di lavoratori che da anni attendono giustizia. Purtroppo, resta il forte rammarico per la mancata introduzione dei Keller, che il governo all’ultimo momento ha tolto dalla manovra”. Lo dice Marianna Caronia, deputata regionale di Noi moderati. “Per i Pip questo è solo un primo, decisivo passo – prosegue – verso l’obiettivo che non ho mai smesso di indicare: arrivare alle 36 ore settimanali. Perché il lavoro non è assistenza, è dignità. E la dignità passa da uno stipendio che consenta di vivere, non di sopravvivere”.
“Parliamo di uomini e donne che per troppo tempo sono stati costretti a un reddito di circa 800 euro al mese, una cifra che non garantisce nemmeno una condizione minima di sicurezza economica – sottolinea Caronia -. Questa è una vera battaglia di legalità: lavoro significa legalità, lavoro significa libertà e indipendenza”. Caronia poi prosegue: “È un grande risultato per Palermo. Quest’anno molti di questi lavoratori potranno affrontare il Natale con una speranza concreta in più, sapendo di poter contare su maggiori ore di lavoro e su un percorso finalmente chiaro. Mi spenderò con tutta me stessa – conclude – affinché entro il 2026 si arrivi al tempo pieno”.

20:45 – L’Ars ha approvato la norma che incrementa di due ore il monte lavoro degli ex Pip assunti in Sas. Il governo ha stanziato 10 milioni di euro che garantisce un aumento di due ore settimanali.

20:35 – Prende la parola il deputato Pd Antonello Cracolici: “Il governo raddoppi da dieci a venti milioni di euro le risorse per consentire almeno l’aumento di almeno quattro ore lavorative per gli ex Pip e i precari dei Comuni”. L’assessore Dagnino spiega che non è possibile procedere con l’aumento dei fondi ma conferma l’intenzione del governo di mettere mano al tema in futuro

20:30 – Si passa all’articolo per l’aumento del monte orario dei precari degli enti locali e degli ex Pip oggi assunti nella società partecipata della Regione Sas.

20:15 – Ok a due emendamenti del governo che intervengono su altrettanti temi diversi: una modifica tecnica sul sistema di rendicontazione delle spese per Gibellina capitale dell’arte contemporanea e la proroga dell’Ufficio speciale Partecipate.

20:05 – “Grazie a una norma approvata nell’ambito della finanziaria regionale sono stanziati 5 milioni di euro per rendere le spiagge libere siciliane più attrezzate, sostenibili e di qualità. Per la prima volta la nostra Regione istituisce un capitolo di spesa dedicato esclusivamente alle spiagge libere attrezzate dei Comuni costieri. Una misura concreta, prevista dalla legge regionale e apprezzata e condivisa all’unanimità, che punta a migliorare i servizi, l’accessibilità e la tutela ambientale del nostro litorale, rafforzando anche il percorso verso riconoscimenti importanti come la Bandiera Blu e la Bandiera Verde”. Lo afferma l’assessora regionale del Territorio e dell’ambiente, Giusi Savarino. Le risorse saranno assegnate ai Comuni costieri sulla base di progetti mirati. Le modalità di accesso ai finanziamenti saranno definite entro 90 giorni con apposito decreto dell’assessorato. “Un risultato possibile grazie al lavoro condiviso e al senso di responsabilità dei colleghi che hanno sostenuto questa scelta senza distinzioni”, conclude Savarino.

19:50 – Una delle due votazioni nelle quali il governo è stato sconfitto è stata poi, di fatto, annullata. Un chiarimento intervenuto successivamente ha infatti fatto cadere i presupposti dell’emendamento soppressivo. SI è fatto ricorso alla formula prevista dall’articolo 117 del regolamento, che consente in via eccezionale di tornare indietro sulle decisioni dell’Aula già archiviate.

19.40 – Governo sconfitto due volte all’Ars nel rush finale della Finanziaria. L’Aula ha approvato con il voto segreto due emendamenti soppressivi del Movimento 5 stelle su altrettanti commi dell’articolo 131, rispetto ai quali l’Esecutivo aveva espresso parere favorevole. Il tabellone di Sala d’Ercole, nel primo caso, ha segnato 28 ‘sì’ e 20 ‘no’, nel secondo il risultato è stato di 20-17 per la proposta dell’opposizione.


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