D'Agostino a Crocetta | "Pronti a discutere"

D’Agostino a Crocetta | “Pronti a discutere”

Il deputato catanese raccoglie la disponibilità del nuovo governatore: "Sono stato il primo politico ad accogliere positivamente la sua candidatura. Il progetto autonomista? Credo sia fallito".

Gli scontenti dell'Mpa
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Nicola D’Agostino

“Crocetta ha detto che è disponibile a discutere con noi? Ne sono onorato”. Prove di dialogo tra il nuovo governatore e gli scontenti del Partito dei siciliani. Dopo l’apertura di credito nei confronti di Giovanni Pistorio, dimessosi dal partito autonomista dopo l’incontro di Caltanissetta, ecco che il capogruppo uscente dell’Mpa Nicola D’Agostino rilancia: “Se il presidente della Regione dimotra una disponibilità nei nostri confronti, non posso che accoglierla in maniera positiva”. Un dialogo che può iniziare, quindi, secondo D’Agostino, a patto che “si parli dello sviluppo del nostro territorio, dal rafforzamento del sistema produttivo, da alcuni punti-cardine che riguardano la crescita. Su questi temi credo si possa dare sostegno ad un percorso che veda impegnate le forze politiche responsabili e le migliori energie dell’isola. In questo senso la scelta operata di alcuni uomini e donne chiamati alle responsabilità di governo è molto interessante, e propone condizioni favorevoli per un dialogo proficuo e costruttivo”.

Ma il governatore ha messo dal canto suo una “condizione” al dialogo con l’area autonomista che fa capo a Pistorio e D’Agostino: bisogna sganciarsi dal Partito dei siciliani. E sul tema, D’Agostino è cauto: “Non credo che il tema centrale al momento sia questo. Bisognerà vedere quali saranno le evoluzioni del partito. Certamente – aggiunge però D’Agostino – essere definito uno ‘sciacallo’ non fa piacere a nessuno”. Insomma, nessuno ancora ha lasciato il partito. Ma il clima è molto teso. “Domenica a Caltanissetta – aggiunge D’Agostino – abbiamo provato a portare avanti un dibattito democratico, ma non è stato possibile. Io credo di aver preso una posizione onesta, spingendo il partito a prendere coscienza degli errori compiuti. Ma ho visto tanti pronti ad arrampicarsi sugli specchi. Ecco – prosegue – credo che i ‘servi sciocchi’ siano proprio quelli”. D’Agostino non fa nomi. Ma la spaccatura ormai è sotto gli occhi di tutti. Da un lato i fedelissimi di Lombardo, dall’altro chi chiede una svolta al partito. E probabilmente – nonostante ancora non lo ammetta palesemente – anche una svolta “personale”. Fatto sta che certamente l’area che fa capo a Pistorio e D’Agostino chiede una sorta di “reset”. Di azzeramento. A partire dall’esito delle ultime elezioni. “Un errore scegliere di sostenere Micciché? Quella scelta aveva una sua logica: quella di un progetto profondamente autonomista. Ma abbiamo perso, quindi abbiamo sbagliato”. E con quella sconfitta, secondo D’Agostino, “anche il progetto autonomista oggi è molto lontano. Se davvero si voleva seguire quella strada – prosegue il parlamentare – bisognava dare subito un segnale, magari con un gruppo unico all’Ars. Ma anche in questo caso, si è scelto diversamente, visto che Grande Sud ha già composto un proprio gruppo parlamentare, e anche il Partito dei siciliani non ha mai espresso l’idea di lavorare a un gruppo unico”.

Ma adesso, D’Agostino potrebbe iniziare “per conto suo”. Forte di un risultato elettorale nel quale è risultato il più votato del suo partito, anche nella Catania di Toti Lombardo. Il figlio del presidente che oggi parla di “servi sciocchi” nel partito. “Crocetta si è detto disponibile a dialogare con noi? È un onore”, ribadisce D’Agostino. “Del resto – aggiunge – credo di essere il primo politico ad aver accolto favorevolmente la candidatura di Rosario Crocetta, quando ancora era una candidatura ‘al di fuori degli schieramenti’. Poi, il Pd e l’Udc, in occasione delle Regionali, hanno deciso di non dialogare col Partito dei siciliani”. Ma non è detto che adesso non “dialoghino” con D’Agostino e Pistorio.


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