PALERMO – Tragedia durante la maratona di Palermo: un podista di quarantasei anni, Vincenzo Mutoli, si è improvvisamente accasciato al suolo ed è morto. Sarebbe stato colto da un infarto mentre gareggiava, al traguardo mancavano meno di 500 metri. L’atleta che portava al petto il numero 1033, aveva iniziato a correre, ma all’altezza di piazza Croci ha improvvisamente perso i sensi. Stava partecipando per l’associazione dilettantistica “La Fiammarossa”, affiliata ai vigili del fuoco.
Centinaia i corridori e le persone che stavano assistendo alla gara internazionale, che hanno notato l’uomo accasciarsi: l’allarme è stato lanciato immediatamente, l’ambulanza è arrivata nel giro di pochi secondi, d’altronde i soccorsi erano vicinissimi per via della manifestazione. Il 118 ha così trasportato Mutoli all’ospedale di Villa Sofia, ma l’atleta è arrivato al nosocomio senza vita. La manifestazione sportiva non è stata interrotta ma è stata annullata la cerimonia di premiazione in segno di lutto.
In una nota il reggente del Coni Sicilia, Giovanni Caramazza, si dice vicino alla famiglia di Mutoli. “È opportuno un maggior rigore degli aspetti sanitari che in prossimità di una gara, anche non agonistica, devono essere rispettati a tutela di tutti i cittadini – afferma Caramazza – Questo è stato uno dei temi principali che abbiamo affrontato anche ieri durante il convegno ‘Sport Sicuro’, maggiore severità e controlli per la salute di tutti coloro che fanno sport”.
Esprime il proprio cordoglio per la scomparsa del podista anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando: “Ho appreso stamattina con grande dolore della morte dell’atleta Vincenzo Mutoli durante la maratona e, come è ovvio che sia, non ho ritenuto di dover fare alcun commento per quella che è e rimane una tragedia”.
Nel frattempo Gaetano Marchese, direttore della centrale operativa “Seus 118”, polemizza con l’amministrazione comunale affermando che l’unità di emergenza di cui è a capo non è stata informata dell’organizzazione della maratona: “Nessuno ci ha informati. E io non ho appreso della manifestazione neanche dalla stampa. Ho saputo che c’era la maratona stamattina quando ho trovato la strada vicino casa chiusa dalle transenne. Non voglio polemizzare con nessuno ma noi siamo una funzione 2 di protezione civile per la sanità nelle maxi emergenze: perché non ci hanno avvertiti? Lungo il percorso – aggiunge – c’erano defibrillatori e ambulanze private. L’atleta si è sentito male verso le 10.30 all’altezza di via Torrearsa in via Libertà. E’ stato portato dall’ambulanza privata nel posto medico vicino al Giardino Inglese. Poi siamo stati avvertiti noi alle 10.36. Il mio operatore mi ha detto che l’ambulanza del 118 ha avuto difficoltà a raggiungere il paziente perché è stata fermata durante il tragitto nel percorso di gara. Noi dovevamo essere informati – prosegue – dagli organizzatori, dai patrocinatori, da chiunque ma ciò non è avvenuto. Noi siamo operativi in ogni evento in cui si può verificare un’emergenza e che coinvolge molte persone: siamo presenti durante il festino di Santa Rosalia, alla salita dei fedeli a Monte Pellegrino, durante i ‘Misteri’ di Trapani. Quando c’è un grande evento noi siamo informati e siamo presenti. Mi pare che neanche l’anno scorso siamo stati avvertiti, al contrario di quanto avvenuto per le precedenti maratone”. Marchese, infine, ha aggiunto che dopo la telefonata di allarme giunta al 118 per il malore dell’atleta “sono stati inviati un automezzo con un medico rianimatore e un’ambulanza”.
La replica di Orlando non si fa attendere: “Nel leggere adesso le dichiarazioni rilasciate da un responsabile del 118, che accusa il Comune di presunte negligenze nell’organizzazione dell’evento, non posso che ricordare da un lato che il Comune non ha alcuna responsabilità nell’organizzazione della manifestazione e dall’altro che, per quanto mi è stato riferito ed è stato annunciato stamattina alla partenza della gara, lungo il percorso erano stati installati decine di defibrillatori, affidati a personale esperto e qualificato chiaramente e facilmente identificabile da un palloncino. Siamo tutti addolorati per questa tragedia e credo che nessuno dovrebbe permettersi dichiarazioni gravi e gratuite in cerca di sensazionalismi”.
Il procuratore aggiunto Maurizio Scalia, intanto, ha aperto un fascicolo d’indagine. La procura delegherà domani alla polizia giudiziaria indagini per appurare se il servizio di soccorso era stato predisposto adeguatamente e nel rispetto delle norme.
Ma in serata arriva il comunicato del commissario straordinario dell’azienda Ospedaliera del Civico, Carmelo Pullara, che getta acqua sul fuoco, evitando di polemizzare con il Comune. “Dopo avere acquisito tutti gli elementi necessari alla ricostruzione dei fatti, – si legge sul comunicato – in raccordo con il direttore della centrale operativa del 118, Gaetano Marchese, non c’è alcuno spunto o alcuna motivazione per una polemica con il Comune di Palermo con il quale, al contrario, si registra una proficua e costante collaborazione sui temi che riguardano la sanità e la salute dei cittadini. L’intervento dell’ambulanza del 118, così come testimoniano i dati della centrale operativa che ha sede all’Ospedale Civico, è stato tempestivo e assolutamente in linea con gli standard della normativa vigente”. Nell’esprimere dispiacere e cordoglio per la morte del maratoneta, il commissario straordinario dell’Arnas Civico, aggiunge che “il fatto non può essere oggetto di strumentalizzazioni e ricostruzioni non perfettamente aderenti alla realtà. Con molta probabilità la concitazione conseguente al decesso dell’uomo ha determinato una non puntuale e chiara rappresentazione dei fatti che, ripercorsi con serenità, non lasciano intravedere alcuna responsabilità”.
– L’INTERVISTA, Parla il capogruppo dell’associazione ‘Fiamma Rossa’: “Ancora non ci crediamo”.