SCIACCA (AGRIGENTO) – Hanno ritirato la propria adesione dall’esposto, presentato alla procura della Repubblica di Sciacca (Agrigento) e alla Corte dei conti per denunciare il malfunzionamento dell’ospedale “Giovanni Paolo II”, i sindaci dei comuni agrigentini di Burgio, Caltabellotta, Cattolica Eraclea, Montallegro, Sambuca di Sicilia, Santo Stefano Quisquina e Villafranca Sicula.
Prima di loro si erano dissociati dall’operazione anche i primi cittadini di Cianciana, Lucca Sicula e Menfi. “Il documento che avevamo firmato ieri – scrive i sindaci – ci era stato presentato come una richiesta di intervento alla Regione per migliorare i servizi ospedalieri, non come un esposto alla magistratura. Crediamo – aggiungiamo – che prima di intraprendere qualsiasi tipo di azione legale bisogna interloquire con le istituzioni preposte, con spirito costruttivo per la salvaguardia dei nostri concittadini”.
Hanno confermato la loro adesione all’esposto alla magistratura gli altri sindaci firmatari. Tra costoro ci sono Fabio Termine di Sciacca e Margherita La Rocca Ruvolo di Montevago. Quest’ultima è anche parlamentare regionale di Forza Italia, e da tempo è in polemica aperta con il commissario straordinario dell’Asp Mario Zappia, da lei accusato di non avere fatto niente per rendere concreta la qualifica, ottenuta nel 2019 dal “Giovanni Paolo II” di Sciacca, di ospedale Dea di primo livello. Il 28 ottobre i sindaci del comprensorio che afferisce all’ospedale di Sciacca hanno annunciato un sit-in di protesta proprio davanti l’ingresso del “Giovanni Paolo II”.