PALERMO – Ce l’hanno con Mario Monti, i partiti, i sindacati e i giornalisti. Tant’è che sulle vetrate della sede del Giornale di Sicilia gli studenti hanno pure lanciato delle uova. “I giornalisti ci hanno voluto dividere in buoni e cattivi, quando in realtà solo una minoranza di studenti si è dissociata dalle nostre manifestazioni. Oggi per strada siamo più di 20 mila”, ha detto Federico Guzzo, rappresentante del’istituto magistrale Regina Margherita, ed espondente del movimento degli studenti medi, che si rifà ai centri sociali San Basilio e Anomalia.
Dal corteo degli studenti che è partito da piazza Castelnuovo, si sono staccati quasi subito i Cobas, che hanno proseguito la marcia in via Cavour. Ma davanti piazza Pretoria ai ragazzi si sono aggiunti anche i lavoratori della Gesip. “A manifestare questa mattina ci sono anche i nostri figli, cui è stato scippato sia il futuro che il presente” ha detto Sandro Cardinale, rappresentante sindacale Usb. La partecipata del Comune aspetta certezze sulla cassa integrazione, ma è da settembre che i lavoratori non percepiscono lo stipendio: “Crocetta parteciperà a breve a un incontro con il sindaco Orlando e il ministro Fornero. Speriamo finisca questo rimpallo di competenze tra comune e Regione” ha aggiunto il sindacalista.
Il corteo si è poi diretto verso la stazione per poi raggiungere il Foro Italico, passando per via Lincoln. Due bare hanno sfilato con gli studenti, bare in cui muore “il futuro, la scuola e la cultura”. Alcuni studenti del liceo classico Vittorio Emanuele II hanno invece esposto un cartello con quelli che sono i resti di una sedia: “Ci hanno ridotti così”, c’è scritto sopra. Il serpentone ha poi risalito corso Vittorio Emanuele attraversando Porta Felice. “Martedì scorso al Regina Margherita abbiamo deciso di dare vita a un’unione reale tra i coordinamenti Syntagma, vicino al centro sociale “Laboratorio Zeta”, e gli studenti medi. “Abbiamo abbandonato le sigle per chiamarci ‘Assemblea delle scuole palermitane in agitazione’, un coordinamento di cui fanno parte 37 scuole su 38”, ha aggiunto Gozzo. Davanti all’istituto nautico, i ragazzi hanno infatti iniziato a urlare “siamo tutti antifascisti”. Proprio davanti alla sede del nautico, Lotta Studentesca, un movimento di estrema destra riconducibile a Forza Nuova, aveva inscenato un sit-in. E le porte della scuola sono rimaste chiuse al passaggio del corteo dal quale sono partite anche diverse offese in direzione degli studenti.
Migliaia di ragazzi hanno però sfilato in maniera pacifica: “Abbiamo accettato di manifestare tutti insieme perché ci è stato assicurato che non ci sarebbero stati scontri”, ha però precisato un rappresentante del liceo classico Vittorio Emanuele II. La manifestazione del 16 novembre si era infatti conclusa con alcuni scontri tra polizia e studenti di fronte Palazzo d’Orleans.
La scelta di non manifestare con il corteo partito da piazza Vittorio Veneto è invece dovuta alla presenza della Cgil: “Non potevamo stare con chi ha firmato più volte contro studenti e lavoratori. Non vogliamo né partiti, né sindacati”, ha precisato Gozzo. Al grido “non ci rappresenta nessuno”, i ragazzi hanno infatti strappato i numerosi manifesti elettorali sulle primarie del centrosinistra affissi per le strade.
Eppure ieri il neo-assessore regionale alla Formazione Nelli Scilabra, aveva quasi lanciato un appello agli studenti: “Questa rabbia ora si deve placare, qui c’è qualcuno che vuole ascoltarci”. Una nomina che però non va giù al coordinamento universitario autonomo, anche questo molto legato ai centri sociali. “E’ sempre stata organica al Pd e ai sindacati – ha detto un rappresentante, Giorgio Martinico – non capiamo dove sia la discontinuità annunciata da Crocetta. Il Pd è stato colpevole tanto quanto gli altri dello smantellamento dell’università pubblica e anche la senatrice accademica ha avallato tutti i processi di riforma interni all’ateneo palermitano. In manifestazioni come queste, quel tipo di politica non ha mai trovato spazio”.