CATANIA – Pedonalizzazione di piazza Federico di Svevia (Castello Ursino), il Coordinamento dei Comitati dei Residenti del centro storico di Catania prende posizione contro la mancata convocazione al tavolo di confronto, tenuto negli scorsi giorni, sui piani dell’Amministrazione comunale. Ecco la nota integrale.
La pedestrian city vs la Gotham city
Apprendiamo dalla stampa dell’incontro del Sindaco e dell’Amministrazione con le associazioni di categoria a proposito del progetto di pedonalizzazione dell’area della Piazza Federico di Svevia al quale nessuno dei residenti della zona ha potuto partecipare. L’assenza della rappresentanza di una componente significativa dell’area, come per l’appunto quella dei residenti, ci autorizza a ritenere che non venga presa nella giusta considerazione dall’Amministrazione il contributo di idee, valori e competenze che può venire dalla partecipazione dei residenti al processo decisorio. Vorremmo ricordare al sig. Sindaco che il Coordinamento dei comitati dei residenti del centro storico gli ha sottoposto in fase elettorale un “contratto”, in quattro punti, per rendere sostenibile e sano il centro storico della città, da lui ampiamente condiviso.
E che le politiche europee che incentivano e finanziano la città sostenibile e sana, la pedestrian city, sono strettamente finalizzate al miglioramento della qualità della vita urbana, all’abbattimento dell’inquinamento atmosferico e acustico e all’accrescimento della sicurezza perché il traffico urbano crea situazioni di rischio nelle zone densamente popolate.
Dunque, mentre l’Europa vuole incentivare la vivibilità delle città e la fruizione pedonale dei cittadini e dei turisti delle città d’arte e dei centri storici, a Catania spariscono i marciapiedi e gli scivoli di accesso per persone a mobilità ridotta, a vantaggio di barriere e tavolini. Si accresce l’inquinamento acustico per le emissioni musicali, si sostituiscono i parcheggi dei residenti e disabili con concessioni di suolo pubblico ai locali di somministrazione, si ignora del tutto il decoro e la tutela delle zone storico-ambientali, individuate dalla passata amministrazione con il solo scopo di accrescere il suolo pubblico concedibile ai locali che occupano coi tavolini e suppellettili inamovibili il sedime stradale delle zone storico-monumentali.
Si è assistito ad un completo flop del sistema di videocontrollo delle ZTL esistenti, molti varchi di accesso non sono controllati dalle videocamere e molte auto e motorini accedono da questi varchi o procedendo in senso di marcia contrario a quello consentito, accrescendo l’insicurezza dei pedoni e degli avventori dei locali.
In sintesi la pedestrian city europea confligge con la Gotham city che è diventata Catania a causa della movida non regolata, figlia della frettolosa sburocratizzazione.
Allo scopo di rendere sostenibile la movida catanese abbiamo sottoscritto un manifesto elettorale che aveva come prima clausola la programmazione urbanistico-commerciale. Ribadiamo il nostro approccio ovvero la necessità di far precedere le pedonalizzazioni da un aggiornamento degli strumenti urbanistici di pianificazione della mobilità (PUMS) e dei parcheggi e da una messa a punto del Piano Commerciale che la città attende da anni. Non si può coniugare pedonalizzazione e movida senza una pianificazione commerciale, e nell’attesa della sua approvazione, senza l’introduzione di misure di contingentamento delle nuove aperture accompagnate dalla individuazione di zone del territorio comunale nelle quali incentivare la collocazione di Distretti della Movida di qualità.Le pedonalizzazioni , sic stantibus rebus, si tradurranno inevitabilmente in un aumento delle Scia per la somministrazione e renderanno il centro storico ulteriormente insostenibile.
Come più volte denunciato il cs ridotto ad un grande parco dei divertimenti notturni finirà per perdere appeal per visitatori e turisti, invertendo irrimediabilmente la direzione dei flussi turistici.
Anche la recente proposta, con un emendamento al DDL Concorrenza in discussione in Parlamento, di una ulteriore proroga all’occupazione del suolo pubblico dei dehors dei locali di somministrazione nei centri storici, ha suscitato un coro di proteste e mobilitazione in tutta Italia da parte dei residenti e di alcuni sindaci delle grandi città d’arte, contrari al prolungamento dell’occupazione del suolo pubblico consentita come misura emergenziale durante la crisi pandemica.
Auspichiamo per le ragioni su esposte una più ponderata riflessione da parte dell’Amministrazione comunale e dei cittadini catanesi per potere individuare tra le varie soluzioni possibili quella ottimale e più condivisa.