CEFALU’ (PALERMO) – Il dissesto finanziario del Comune di Cefalù è ormai ufficiale e a renderlo noto è una delibera della Corte dei Conti. La vicenda affonda le sue racidi nella mancata adozione di “misure correttive per gli equilibri di bilancio” da parte dell’Amministrazione che, a giudizio della Corte, ha portato a questa situazione di deficit. Niente da fare dunque, nonostante “l’enorme sforzo profuso, negli ultimi mesi, dal Comune con i propri organi ed uffici”, queste le parole con cui la Corte dei Conti, con deliberazione adottata il 13 dicembre, depositata e resa nota in data odierna, ha ritenuto inevitabile la conseguenza del dissesto.
L’Amministrazione del sindaco Rosario Lapunzina, che ha ereditato dalle precedenti giunte una difficile situazione finanziaria (con debiti fuori bilancio che ammontano a 12 milioni) nonostante le iniziative di recupero dei crediti, l’aumento delle aliquote dell’Imu e la vendita di beni comunali non ha sanato una situazione ormai irrimediabile. Rigettato anche il ricorso contro la decisione della Corte che comporterà il blocco della spesa e l’applicazione di aliquote massime per servizi e tributi.
“Con tale pronuncia la Corte ha valutato il piano di rientro dell’Ente non sufficiente – ha dichiarato lo stessa Lapunzina – a colmare il grave deficit, stabilendo altresì, con una interpetrazione che lascia perplessi, la non applicabilità del piano di riequilibrio decennale previsto dalla legge entrata in vigore l’otto dicembre scorso. Tale decisione merita approfondimenti, che verranno svolti nelle prossime ore, per valutare se ciò non comporti un’ingiusta penalizzazione per il nostro Comune”.
