Catania, una via Plebiscito fuori dal tempo e dalle regole

Catania, una via Plebiscito fuori dal tempo e dal rispetto delle regole

"Molti quartieri non sono mai stati gestiti se non sotto elezioni"

CATANIA – Una delle strade più conosciute, importanti e storiche della vecchia città. Anche per il nome che porta e che sembra fuori dal tempo e dallo spazio. A pochi passi da quel che qualcuno si ostina ancora a chiamare “salotto buono”, su via Plebiscito le regole della convivenza civile sembrano letteralmente sospese, inesistenti, saltate da qualsiasi parte si osservi. 

I marciapiedi sono impraticabili per quasi tutta la loro lunghezza, per lo più diventati estensione delle botteghe, vetrine su strada, comodi depositi. Non importa quale sia la merce in vendita: auto, mobili, frutta o carne.

Marciapiedi trasformati in parcheggi

Ogni cosa, in via Plebiscito, viene esposta in strada. E poco male se questo impedisce a chiunque di camminare in sicurezza sulle banchine: d’altro canto, dove non sono esposti prodotti, sono parcheggiate le auto. Distese di marciapiedi trasformati in parcheggi, comodi e gratuiti, mentre i motorini sfrecciano a velocità con conducenti regolarmente senza casco, altro indizio inequivocabile che qui, nella via che costeggia il centro storico cittadino, le regole non valgono

Tantissime le lamentele di chi non può quasi uscire di casa senza dover oltrepassare barriere fisiche, di merci e mezzi, tavolini e bracieri. O di chi, complice l’apertura dell’ennesimo punto scommesse, ha smesso di dormire sonni tranquilli per gli assembramenti quotidiani. Il tutto condito da abusivismo non solo commerciale, tra gli autobus intrappolati che fanno fatica a passare e caos. A tutte le ore.

Degrado e anarchia

Le condizioni di degrado e anarchia della via Plebiscito non sono certo una novità, ma oggi stridono e non poco con la narrazione principale di una Catania che prova a rialzare la testa, a trasformarsi in città turistica, culturale, civile e l’assuefazione dei residenti sembra stia venendo meno. Non solo: con l’esposizione turistica della città e i bed & breakfast sorti in ogni dove, anche nelle zone che un tempo erano off limits, quella di via Plebiscito rischia di diventare l’immagine che Catania fa di sé al mondo.

“I controlli li facciamo”

Un quadro desolante che sembra difficile modificare, anche perché l’inciviltà qui sembra incrostata e radicata e i controlli sempre troppo sporadici. Ma che l’amministrazione comunale e tutte le forze dell’ordine stanno tentando di affrontare. Come spiega l’assessore comunale alla Polizia municipale, Alessandro Porto che ricorda come anche la recente attività di ispezione su alcuni locali della via, con sequestro di tavolini e bracieri, abbiano avuto l’appoggio dei vigili urbani.

“Su via Plebiscito, come detto più volte, abbiamo fatto diversi controlli“, dice Porto. Forse, è stata la prima volta nella storia della città”, continua il rappresentante della giunta comunale evidenziando come l’attività di verifica da parte delle forze dell’ordine non si interromperà. “Proseguiremo con questa azione congiunta – afferma Porto – anche perché il questore è molto determinato su questa aspetto della legalità. Un lavoro – prosegue – che portiamo avanti insieme alle forze dell’ordine, con il coordinamento di Sua eccellenza il Prefetto, non solo su via Plebiscito ma su tutta la città”. 

Porto non vuole sottovalutare la questione, “dovuta anche a decenni di mala gestione o non gestione”, ma evidenzia come controlli e sanzioni potrebbero non essere sufficienti in un’area della città dove educazione e rispetto delle regole latitano.

Puntare su iniziative culturali

“Continueremo nel lavoro di controllo che, nel mese di agosto, ha subito un rallentamento sia perché il personale è stato impegnato a supportare le attività di raccolta della cenere (quattro le squadre a supporto delle attività di rimozione della sabbia vulcanica n.d.a.) – continua l’assessore – ma occorre anche puntare sull’educazione e su iniziative culturali.

D’altronde – insiste – molti quartieri della città non sono mai stati “gestiti” se non sotto elezioni: questa amministrazione, invece, ha deciso di toccare questo tasto”.

“Rilassamento sul rispetto delle regole”

Gli uomini a disposizione del comando di Polizia municipale sono pochi, pochissimi, si sa ma a gennaio dovrebbero arrivare 180 unità in più. “Ci darebbero un grande aiuto per coprire le carenze che in questo momento restano sulle spalle di chi c’è”, sottolinea l’assessore Porto che interviene anche a proposito del casco e del fatto che in città lo indossano sempre meno persone. 

“Facciamo tantissimi verbali”, assicura. “È vero che c’è stato un rilassamento di fronte alle regole e non solo nei quartieri”, – ammette: “Una scelta anche stupida, lasciatemelo dire, di fronte agli incidenti che si verificano quotidianamente. Stiamo provvedendo anche ad aumentare i controlli in questo senso”.

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