PALERMO – Manca soltanto il voto finale ma legge contro il crack vedrà il via libera soltanto nella seduta di domani, mercoledì 25 settembre, all’Ars. Ad annunciare il rinvio di 24 ore è stato il presidente dell’Assemblea, Gaetano Galvagno, al rientro in aula dopo la conferenza dei capogruppo. “Una decisione adottata a maggioranza”, ha spiegato da Galvagno. L’aula si terrà domani, alle 15, quando anche il governatore Renato Schifani sarà a Sala d’Ercole, come voluto dalla maggioranza.
Lo scetticismo era palpabile già nella breve conferenza stampa che ha fatto da preludio alla seduta del Parlamento regionale. “Ma non sarebbe uno scandalo attendere domani per il via libera finale, quando ci sarà anche il presidente della Regione che ha assicurato le coperture per il ddl”, aveva affermato Galvagno poco prima della riunione dei capogruppo scoprendo le carte. Alla fine ha deciso la maggioranza, mentre Pd, M5s e ScN avrebbero voluto votare oggi.
Zavatteri: “Chi non si schiera contro il crack è complice”
Da Francesco Zavatteri, padre di Giulio, ragazzo ucciso dal crack, in conferenza stampa è arrivata una esortazione chiara: “Tutti si tirino su le maniche per bloccare questo fenomeno indecente che alimenta la mafia. Altrimenti – aggiunge – è inutile andare alle manifestazioni per Falcone e Borsellino”. Per Zavatteri “chiunque non prenda una posizione netta su questa vicenda è contiguo e complice dello spaccio del crack a Palermo”.
La Vardera: “La legge più importante”
“Spero che la legge possa essere votata oggi – era stato l’auspicio di Ismaele La Vardera, deputato ScN e presidente dell’intergruppo parlamentare contro le droghe e le dipendenze -, non sarebbe un bel segnale se il disco verde slittasse. Si tratta della legge più importante della legislatura – ancora La Vardera – e se arriverà al traguardo sarà grazie alle tante associazioni che ci hanno lavorato, ma anche della politica e, non mi vergogno a dirlo, anche del presidente della Regione Renato Schifani”.
Il Pd: “C’è un accordo, l’ok arrivi oggi”
Timori condivisi anche da Tiziano Spada e Valentina Chinnici (Pd). Chinnici ricorda “l’accordo raggiunto in conferenza dei capigruppo, alla presenza del presidente Galvagno”. “C’è l’impegno di tutti ad essere presenti in aula”, ancora la parlamentare dem. “Spero che si arrivi all’ok oggi – dice Spada -, non bisogna perdere ulteriore tempo”. Lo stesso deputato siracusano, però, annuncia un emendamento al testo che istituisce un fondo da destinare agli enti del terzo settore: i tempi si allungheranno inevitabilmente.
Schillaci (M5s): “Fase storica”
Di “fase storica” ha parlato Roberta Schillaci, deputata M5s: “Un testo che parte dal basso e al quale hanno contribuito attori pubblici e privati – ha ricordato -. Un ddl con tante norme e diverse realtà che devono riuscire a dialogare? Vero, ma ci siamo resi conto che davanti a un tema così complesso come le dipendenze servivano soluzioni altrettanto complesse e integrate”. Sulla stessa linea Spada:” Ci siamo resi conto che gli assessorati regionali coinvolti sul tema non dialogavano, il ddl punta ad attivare questa comunicazione”.
I timori di Lorefice
I timori per una difficile attuazione delle norme esistono. Lo stesso arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, che ha sollecitato la politica affinché la legge non rimanesse chiusa nei cassetti, ha messo tutti in guardia: “Molto dipenderà da come le nuove norme saranno attuate e rese concrete, la vera scommessa è proprio questa”.
Zavatteri: “Ora questi ragazzi non sono più invisibili”
Zavatteri ricorda: “Un grande traguardo ma anche un punto di partenza – ricorda -. A questo punto, una volta approvata la legge, bisognerà vigilare sulla sua attuazione. Un risultato è stato già raggiunto – continua Zavatteri -. Questi ragazzi ora non sono più invisibili. Siamo di fronte a una presa di coscienza unanime, anche se forse un po’ in ritardo visto che il crack è a Palermo da oltre otto anni. Tutti sapevano e pochi hanno fatto qualcosa di concreto. Da una grande sofferenza come la morte di Giulio può nascere qualcosa di buono”.
SOS Ballarò: “Attendiamo da un anno”
Lancia l’allarme anche SOS Ballarò, associazione oggi rpesente a Palazzo dei Normanni e che ha contribuito alla stesura della legge. “Da più di un anno aspettiamo che l’Ars discuta il disegno di legge sulle dipendenze venuto dal basso – dice Francesco Montagnani -. Con tanta lentezza ci siamo arrivati. La discussione di oggi ci dirà quale è l’intenzione del governo regionale, se prendersi cura delle persone che soffrono di dipendenze o voltarsi dall’altra parte”. E ancora: “SOS Ballarò si aspetta che la Regione rispetti il lavoro fatto da tantissime persone per due anni e approvi, ma soprattutto applichi, il ddl 551 tenendo a mente che questa non è la soluzione al problema delle dipendenze ma un primo passo nella direzione giusta”.