PALERMO – Per il terzo mese gli onorevoli regionali a cinque stelle rinunceranno a buona parte del proprio stipendio. Il tesoretto grillino va quindi gonfiandosi sempre più, mentre l’Assemblea regionale risparmia 62 mila euro ogni mese. Sì perché è vero che i deputati del Movimento cinque stelle tengono per sé del lauto stipendio da 20 mila euro lordi solo 2.500 euro netti più le spese, ma bisogna specificare che non tutti questi soldi vanno a rimpinguare il fondo per il microcredito.
Il vicepresidente vicario dell’Ars Antonio Venturino, il presidente della commissione Ambiente Giampiero Trizzino ed i vari segretari e vicepresidenti di commissione hanno infatti rinunciato alle proprie indennità di carica, pari a 6.638 euro. Nessun deputato riceve il rimborso per il trasporto su gomma, che ammonterebbe ad una cifra vicina ai 7 mila euro. A queste due voci che restano direttamente nelle case dell’Assemblea ne va aggiunta una terza, ovvero il cosiddetto rimborso spese per l’esercizio del mandato parlamentare: 3.180 euro per deputato, che moltiplicato per quindici fa 47.700 euro. Facendo una sintesi, nelle casse dell’Ars restano in tutto già alla fonte circa 62 mila euro ogni mese.
Un’altra porzione della busta paga dei deputati a cinque stelle torna invece nelle disponibilità dell’Ars, pur essendo vincolata. Si tratta di denaro che andrà a costituire il fondo per il microcredito alle piccole aziende, che il M5S annunciò nell’ormai celebre Restitution day. Oggi però tutto è ancora fermo. Congelato. Il fondo infatti in questo momento non esiste. “E’ previsto dalla legge, ma prima deve essere approvato il bilancio”, precisa una delle menti del Restitution day, ovvero Salvatore Siragusa. I soldi accantonati per il fondo, ed al momento congelati nel conto corrente dell’Assemblea regionale siciliana, variano di mese in mese. A dicembre sono stati 123mila, mentre a gennaio sono stati 77mila. Per conoscere l’esatto ammontare del denaro restituito dalla busta paga del mese di febbraio bisognerà attendere qualche altro giorno. Il perché è presto detto. I deputati conservano 2.500 euro ciascuno più le spese. E siccome le spese vanno certificate bisogna avere il tempo di fare i conti. Fra quelle spese “giustificate” c’è un rimborso per il viaggio, svolto in auto o in pullman, un gettone per i pasti e per il pernottamento a Palermo nei giorni in cui l’Assemblea lavora. Una curiosità consiste nel fatto che i gettoni valgono solo per i pranzi, e ammontano alla cifra base di 7 euro, mentre le cene sono sempre a carico di ciascun deputato.
L’unico non grillino ad aver dichiarato di voler contribuire al fondo per il microcredito è stato ad oggi l’assessore alle Attività produttive Linda Vancheri. “Stiamo già rinunciando – rivela a LiveSicilia – a diverse indennità, per esempio all’auto di servizio ed all’indennità per le trasferte. Tra l’altro abbiamo tagliato anche il nostro stipendio di assessori”. L’assessore della giunta Crocetta conferma quindi che verserà anch’essa parte del suo stipendio per rimpinguare il fondo: “Siamo in attesa del bilancio per farlo partire – precisa – ma la mia segreteria sta già lavorando al regolamento per l’accesso. Posso dire che sarà rivolto in modo capillare al microcredito per tutta la regione. Anche io contribuirò al fondo. E’ fondamentale però pensare ad un sistema di sostegno creditizio più ampio, anche su questo siamo all’opera”. Fra poche ore intanto l’accantonamento per il fondo raggiungerà quota 250mila euro, mentre l’Ars continua a risparmiare 62mila euro ogni mese.