PALERMO – Sale la tensione all’Ars tra governo e Parlamento. Pomo della discordia il maxi-emendamento presentato dal governo che riscrive in parte le variazioni di bilancio. Sul testo si sta schiantando l’intesa che era stata raggiunta mercoledì al termine di un lungo pomeriggio di mediazioni. Trattative che sono continuate per tutta la mattinata di oggi, mentre l’aula approvava i primi articoli del ddl.
Impasse all’Ars
Il testo del maxi-emendamento contiene nuove misure di spesa. Un elemento che ha surriscaldato l’aria, con deputati di maggioranza e opposizione che hanno contestato di buon mattino le scelte del governo. A Palazzo dei Normanni la tensione è altissima, la seduta programmata è rimasta sospesa per tutta la mattinata e ha ripreso poco dopo mezzogiorno. Il governatore Renato Schifani era arrivato puntuale per l’inizio dei lavori in mattinata.
Nervi tesi sul maxi-emendamento del governo
A fare saltare i nervi alcuni articoli che prevedono spese territoriali, a differenza di quanto era stato stabilito ieri. Forti i malumori anche all’interno della stessa maggioranza, con deputati che in mattinata hanno espresso la loro contrarietà alle misure inserite nel maxi-emendamento del quale si era già parlato nella seduta di mercoledì. La proposta governativa contiene anche alcune specifiche sul Reddito di povertà chieste da Fratelli d’Italia rispetto al provvedimento annunciato da Schifani alcuni giorni fa.
Le misure contestate
Contestati i quattro milioni di euro che il governo ha previsto per le alluvioni che si sono verificate a Capo d’Orlando e a Patti tra il 18 e il 20 agosto. Proteste anche per i due milioni di euro aggiuntivi assegnati al turismo per l’organizzazione di eventi e trasferte e per la misura che stanzia 1,3 milioni di euro per la stabilizzazione dei precari delle Camere di commercio della Sicilia. L’emendamento assegna inoltre un milione e settecentomila euro all’Ast per consentire l’aumento di capitale della Partecipata Ast Aeroservizi.
Di Paola: “Dagnino rifletta sulle dimissioni”
A Palazzo dei Normanni la tensione è altissima, la seduta programmata per le 9 rimane sospesa. Il governatore Renato Schifani era arrivato puntuale per l’inizio dei lavori. Nel mirino dei deputati finisce soprattutto l’assessore all’Economia Alessandro Dagnino: . “Dovrebbe riflettere sulle dimissioni- dice il Cinquestelle Nuccio Di Paola -. Non riesce a portare avanti un disegno di legge di variazione del bilancio, figuriamoci cosa potrebbe accadere con la prossima manovra di stabilità”.