Inala la punta di un cacciavite da dentista: operato a Villa Sofia

La punta di un cacciavite da dentista nei polmoni: salvato a Villa Sofia

Il pezzo si sarebbe staccato durante un intervento odontoiatrico VIDEO

PALERMO – Aveva un oggetto metallico di due centimetri nei polmoni, ma l’ha scoperto per puro caso. Protagonista delle vicenda, un uomo di 67 anni della provincia di Palermo, operato negli scorsi giorni all’ospedale Villa Sofia per la rimozione di una punta di cacciavite implantare che si sarebbe staccata durante un intervento odontoiatrico.

L’intervento

L’intervento è stato eseguito dall’equipe di Broncopneuomologia interventistica diretta dal dottore Giuseppe Arcoleo: il 67enne era stato ricoverato al Cervello, dove sono stati eseguiti i primi esami. “Si tratta di un ex paziente oncologico che doveva effettuare i controlli radiologici periodici – spiega il dottore Alessandro Migliore -. Non era in insufficienza respiratoria, non aveva accusato alcun sintomo dal punto di vista polmonare”.

“Soltanto attraverso gli esami, e in particolare in seguito a una broncoscopia – prosegue – ci siamo resi conto della presenza di questo corpo metallico, che dopo vari accertamenti è risultato essere un frammento di uno strumento utilizzato dal dentista”.

Ricoverato per sei giorni

Da tempo, infatti, l’uomo si sarebbe sottoposto a diversi interventi per risolvere dei problemi odontoiatrici: “A quel punto è stato necessario predisporre l’intervento chirurgico per la rimozione, è stato eseguito dai dottori Giuseppe La Mattina e Davide Argano. E’ andato tutto bene. Il paziente è rimasto ricoverato per sei giorni a Villa Sofia ed è poi stato dimesso”.

Ma cosa può essere accaduto? La punta di quello strumento come può essersi depositata nei polmoni? “E’ probabile che sia finito nelle vie respiratorie durante uno degli interventi odontoiatrici – dice Migliore -. Il paziente non se ne era minimamente accorto, non presentava alcuna sintomatologia. Per fortuna i controlli di follow-up a cui è stato sottoposto per la sua malattia, hanno evidenziato in tempo un problema che poteva presto degenerare”.


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