Confindustria Catania: "Senza decontribuzione a rischio il futuro" - Live Sicilia

Confindustria Catania: “Senza decontribuzione a rischio il futuro”

La nota: "Colpo durissimo per il tessuto produttivo del meridione"

CATANIA – Confindustria Catania esprime in un comunicato profonda preoccupazione per la decisione, contenuta nel Disegno di Legge di Bilancio 2025, di abrogare la Decontribuzione Sud a partire dal 31 dicembre 2024. Una misura che ha dimostrato di essere fondamentale per sostenere l’occupazione e la crescita delle imprese nel Mezzogiorno.

“La fine della Decontribuzione Sud è un colpo durissimo per il tessuto produttivo meridionale”, dichiara la presidente di Confindustria Catania, Cristina Busi Ferruzzi, nella nota. “Parliamo di uno strumento che ha salvato migliaia di posti di lavoro e dato ossigeno alle imprese del Sud, sostenendo investimenti in formazione, innovazione e tecnologie. Eliminare questa agevolazione significa rischiare di compromettere anni di progressi”.

Confindustria Catania e la decontribuzione

Secondo i dati Inps, prosegue la nota di Confindustria, nel 2023 la Decontribuzione Sud ha coinvolto 3 milioni di lavoratori, con due terzi dei contratti a tempo indeterminato, contribuendo alla stabilizzazione dell’occupazione e favorendo nuove assunzioni.

“Non possiamo permettere che questa decisione vanifichi gli sforzi fatti”, ha aggiunto la presidente. “Senza questa agevolazione, il rischio di una nuova emorragia di posti di lavoro nel Mezzogiorno è altissimo. L’ex ministro per il Sud e la Coesione, Raffaele Fitto, oggi vicepresidente della Commissione europea, aveva a suo tempo raccolto l’allarme delle imprese ottenendo una proroga dell’incentivo. È necessario che il nostro Governo oggi faccia altrettanto”.

L’attuale legge di Bilancio prevede due misure destinate al Sud: la proroga del credito d’imposta nella Zes unica fino a novembre 2025 e alcune agevolazioni per l’occupazione. Tuttavia, pur riconoscendo gli sforzi fatti dal Governo per rilanciare il tessuto produttivo, queste soluzioni non sembrano adeguate a sostenere in modo strutturale sia gli investimenti che l’occupazione.

A preoccupare ulteriormente è la riduzione delle risorse destinate al Mezzogiorno. Secondo uno studio della Svimez, nel triennio 2025-2027, le risorse destinate alle misure per il Sud sarebbero ridotte di 5,3 miliardi di euro.

“Taglio inaccettabile”

“Un taglio così drastico sarebbe inaccettabile,” ha aggiunto la presidente. “Non si può pensare di sostenere il Mezzogiorno riducendo le risorse. È necessario un impegno concreto e continuo per evitare che la nostra economia subisca un crollo”.

Confindustria Catania propone di riconsiderare l’eliminazione della Decontribuzione Sud e di adottare eventualmente un approccio graduale, riducendo l’agevolazione al 20 per cento dal 2025 al 2027 e al 10 cento per il biennio 2028-2029. Inoltre, si chiede di legare l’incentivo agli investimenti nelle missioni strategiche del Pnrr, come la digitalizzazione e la transizione verde.

“Non chiediamo assistenzialismo, ma strumenti che ci permettano di competere”, ha concluso la presidente. “Il governo deve capire che il futuro del Mezzogiorno è in gioco. Servono misure mirate e durature. Le nostre imprese sono pronte a fare la loro parte, ma non possiamo essere lasciati soli”.


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